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Due pescherecci italiani attaccati a colpi di mitragliatrice al largo della Tunisia

A difesa dei motopesca sono arrivati un elicottero militare italiano e una motovedetta della Marina di Tunisi. La vicenda pare si inserisca nella complessa Guerra del pesce nel Canale di Sicilia.
A cura di Antonio Palma
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Attimi di paura in mare nelle corse ore per gli equipaggi di due pescherecci italiani che navigavano in acque internazionali al limite fra Libia e Tunisia. Le due imbarcazioni infatti sono state prese di mira da un'altra imbarcazione armata che le ha bloccate e tentato di sequestrarle sparando colpi di mitragliatrice. L'attacco  è avvenuto nella tarda serata di mercoledì e fortunatamente si è concluso senza feriti e con gli equipaggi dei pescherecci italiani  "Aliseo" e "Anna Madre", entrambi iscritti al Compartimento Marittimo di Mazara del Vallo, che hanno potuto fare rientro  in porto sani e salvi.

Per evitare i guai è stato fondamentale però l'intervento di un elicottero militare italiano partito da una nave che pattugliava la zona e quello di una imbarcazione della marina tunisina. Secondo quanto riferisce Giovanni Tumbiolo, presidente del distretto della Pesca di Mazara, i due motopesca sono stati raggiunti da colpi di mitraglia mentre si trovavano nelle acque internazionali antistanti la località tunisina di Zarzis, non distante dal confine con la Libia. Ad attaccare pare sia stata un’imbarcazione tunisina, forse appartenente alle autorità doganali locali. Poi l'intervento della marina e delle autorità diplomatiche italiane.

La vicenda pare si inserisca nella complessa Guerra del pesce in coso da decenni nel Canale Sicilia.  "Esprimo grande apprezzamento per l'azione sinergica ed operativa del ministero degli Affari esteri italiano e dell'Ambasciata italiana a Tunisi, della Marina militare italiana e della Marina militare tunisina. Tuttavia registriamo indignazione e sgomento per quanto accaduto, un ulteriore episodio di una guerra del pesce che dura da oltre 50 anni e mette a repentaglio l'incolumità dei nostri pescatori" ha spiegato Tumbiolo.

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