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Droni per affondare i barconi? Impossibile, ecco perché

I droni italiani non sono dotati della tecnologia necessaria a sganciare missili.
A cura di D. F.
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Il vertice dell'Unione Europea di questa sera dovrebbe dare il via libera all'affondamento dei barconi degli scafisti attraccati sulle coste libiche, al fine di impedire che salpino verso l'Italia. Ma quanto è verosimile che a sganciare i missili siano i droni, come si è ipotizzato spesso negli ultimi giorni? Secondo il Corriere – che cita autorevoli fonti militari – è piuttosto improbabile: i sei Predator B, velivoli senza pilota a disposizione dell'aeronautica militare, non sono dotati della tecnologia necessaria e sganciare i missili e "anche nell’ipotesi impossibile che gli Usa ci dessero domani il know-how per renderli letali, occorrerebbero da 6 mesi a un anno per applicarlo e avere un embrione di capacità operativa".

Insomma, i droni italiani non potranno bombardare i barconi. Secondo le fonti citate dal Corriere, inoltre, sarebbe assai più utile se le autorità italiane non restituissero i natanti utilizzati per gli sbarchi, come invece accade regolarmente. Secondo i dati del Ministero della Difesa, infatti, nel 2014 i trafficanti sono rientrati in possesso di 800 imbarcazioni, tra gommoni, scialuppe e pescherecci.

"E' difficile — spiegano le fonti militari — immaginare bombardamenti aerei, sia per la difficoltà di identificare gli obiettivi, sia per il rischio che i migranti possano essere usati come scudi umani. Tantomeno è realistico pensare a operazioni a terra direttamente nei porti, dove avremmo comunque bisogno della collaborazione di autorità locali, che o non ci sono o sono in conflitto fra loro". Esclusa la possibilità di utilizzare sommergibili, nei giorni scorsi si era a lungo parlato dei droni L'Italia ne possiede 12, finora utilizzati come ricognitori tra Kosovo, Afghanistan e Nord Africa. I velivoli non sono armati e l'eventualità che lo diventassero richiederebbe tempi lunghi, tra le necessarie approvazioni degli Stati Uniti e i lunghi mesi di addestramento. Insomma, se i barconi dei migranti dovranno essere affondati non si utilizzeranno droni. Oltre all'Italia, infatti, nessun altro paese europea ha ne ha a disposizione modelli per il bombardamento di obiettivi sensibili.

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