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Droga, 20 arresti a Oristano: reclutavano corrieri africani per portare la droga in Italia (VIDEO)

L’organizzazione criminale con sede in Italia sceglieva con cura i corrieri per trasportare la droga dal Sud America, dal Nord Europa e dall’Africa. Le basi operative tra Sardegna e Campania. Il blitz ha visto impegnati ben 250 uomini.
A cura di Susanna Picone
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Oristano, operazione antidroga in tutta Italia

Venti persone arrestate dai carabinieri e dalla polizia

L’organizzazione criminale con sede in Italia sceglieva con cura i corrieri per trasportare la droga dal Sud America, dal Nord Europa e dall’Africa. Le basi operative tra Sardegna e Campania. Il blitz ha visto impegnati ben 250 uomini.

È di questa mattina l’ultima grande operazione antidroga portata a termine nelle province di Oristano, Cagliari, Caserta, Viterbo, Modena e Reggio Emilia. Dalla Sardegna i carabinieri e la polizia hanno, infatti, fermato una vasta rete criminale dedita al traffico di stupefacenti. L’organizzazione criminale aveva sede in Italia, tra le basi operative in particolare figuravano Oristano, Quartu Sant’Elena e Castel Volturno. La droga veniva trasportata in Sardegna dal Sud America, dal Portogallo, dall’Inghilterra e dall’Olanda tramite i canali di approvvigionamento della Campania, tra questi in particolare quello, appunto, di Castel Volturno.

Il maxiblitz è stato coordinato dalla Direzione Distrettuale Antimafia di Cagliari e ha visto impegnati ben 250 uomini, tra carabinieri e poliziotti. Tra i protagonisti dell’organizzazione criminale sono state arrestate venti persone, diciassette di queste operavano in Italia mentre altri tre erano dei corrieri tra il Portogallo e l’Inghilterra.

Il traffico di droga, in particolare eroina, avveniva attraverso corrieri, per lo più di origine nigeriana e ghanese, che ingerivano gli ovuli contenenti la droga che poi veniva recuperata una volta a destinazione. Per quanto riguarda il traffico oltre confine spesso, per sostituire gli africani, venivano utilizzati dei corrieri italiani senza precedenti penali i quali non avrebbero avuto problemi a circolare in area Schengen. L’organizzazione italiana selezionava e reclutava gli uomini giusti assicurando loro un vero e proprio pacchetto di assistenza: dalla scorta durante i viaggi al sostegno legale in caso di arresto e, addirittura, nel caso ne avessero avuto bisogno, riuscivano anche a fornire degli aiuti materiali in denaro ai familiari.

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