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Doping, altri 45 casi: 23 sono atleti medagliati

Il risultato arriva dopo la seconda ondata di controlli, sale a 98 il numero complessivo di atleti coinvolti. “Non finisce qui – ha ammesso il numero uno del Cio, Bach -. Una terza e una quarta serie di nuove analisi saranno effettuate sia durante i Giochi di Rio sia dopo la conclusione delle Olimpiadi”.
A cura di Maurizio De Santis
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La stretta del Cio sui controlli antidoping in vista delle Olimpiadi di Rio 2016
La stretta del Cio sui controlli antidoping in vista delle Olimpiadi di Rio 2016

Il conto alla rovescia per le Olimpiadi di Rio 2016 è già scattato ma a tenere banco è il tema, caldissimo, del doping. Russia tagliata fuori, le ultime notizie aggiungono benzina sul fuoco: il Cio (Comitato Olimpico Internazionale) ha annunciato che nel novero dei casi sotto inchiesta ce ne sono ben 45 nuovi di positività, tutti sarebbero emersi dai test effettuati sulle provette delle Olimpiadi del 2008 (30 quelli emersi relativamente all'edizione di Pechino) e del 2012 (15 a Londra).

Di questi, ben 23 riconducono ad atleti che hanno conquistato medaglie ai Giochi. In totale, il bilancio degli atleti coinvolti dopo i controlli sale a 98 casi di positività a sostanze ritenute illecite (53 i test sospetti a margine della prima fase di contro-analisi) e rilevate grazie a "più recenti metodi di analisi scientifiche", ha fatto sapere il Cio precisando che "a tutti gli atleti che hanno violato le norme antidoping sarà vietato competere alle Olimpiadi di Rio".

La stretta da parte del Comitato non concederà tregua, almeno fino alle Olimpiadi brasiliane che scatteranno il prossimo 5 agosto. "Le nuove analisi dimostrano ancora una volta l'impegno del Cio nella lotta contro il doping", afferma Thomas Bach, presidente del Comitato olimpico internazionale. "Gli esami sono stati svolti utilizzando un processo di informazioni condivise che ha visto la partecipazione dell’Agenzia mondiale antidoping e delle Federazioni internazionali". Una sorta di task force per stanare quei Paesi e quelle Federazioni, oppure i singoli atleti, che avrebbero somministrato sostanze vietate e cercato di aggirare i controlli. "Non finisce qui – ha ammesso il numero uno del Cio -. Una terza e una quarta serie di nuove analisi saranno effettuate sia durante i Giochi di Rio sia dopo la conclusione delle Olimpiadi".

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