Donna uccisa dal figlio a Bologna, l’autopsia rivela: “Inferte 87 coltellate”
Patrizia Gallo, la donna assassinata a Bologna dal figlio Mauro Di Martino, è stata uccisa con 87 coltellate, una delle quali ha provocato un taglio al collo talmente profondo da aver sfiorato la colonna vertebrale. L'autopsia sul cadavere della donna racconta di un omicidio orribile, con l'aorta recisa in tre punti diversi dalla lama impugnata da suo figlio, 36 anni, con in passato problemi di droga. Patrizia non ha potuto fare nulla per difendersi: secondo i medici legali, infatti, è stata colta di sorpresa durante un raptus di odio che non le ha lasciato scampo. Decine di coltellate sono state portate all’addome, alcune delle quali hanno lesionato la maggior parte degli organi vitali. La violenza di Di Martino ha risparmiato soltanto il volto di Patrizia.
Nel frattempo il gip del Tribunale di Bologna Domenico Panza ha convalidato l'arresto dell'uomo, che pochi minuti dopo aver commesso il delitto ha telefonato alla polizia e confessato l'omicidio. Quando gli agenti sono giunti nell'appartamento hanno trovato una scena degna di un film dell'orrore, con la signora Gallo rannicchiata su una sedia in sala da pranzo ormai senza vita: sul suo corpo il figlio aveva lasciato un messaggio: "Ti odio". Due parole che testimoniano quale fosse il rapporto tra i due: il 36enne provava infatti un profondissimo rancore nei confronti della madre, che desiderava affidarlo a una comunità di recupero dopo che lui aveva scontato una pena di 5 anni di carcere. La furia di Di Martino potrebbe essersi scatenata quando, al culmine dell’ennesima discussione, Patrizia Gallo ha telefonato al 118 e chiesto che il figlio venisse portato via perché sotto l’effetto di stupefacenti, probabilmente cocaina.
I sanitari in effetti sono intervenuti ma, non avendo riscontrato particolari criticità, hanno lasciato l'appartamento. Pochi minuti dopo Di Martino ha afferrato un coltello da 25 centimetri ed ha ucciso la mamma.
