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Donna morta a Catania, il marito: “Valentina era sola, medico disse che era obiettore”

A sciogliere dubbi e contraddizioni sarà l’inchiesta (12 medici sono indagati) ma intanto il marito di Valentina Milluzzo ribadisce: “Medico disse che era obiettore, anche altre persone lo hanno sentito”. La donna è morta a 32 anni dopo aver perso due gemelli.
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A cura di Susanna Picone
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Dodici medici del reparto di ginecologia dell'ospedale Cannizzaro di Catania nel pomeriggio di ieri sono stati iscritti nel registro degli indagati della procura per la morte di Valentina Milluzzo e dei suoi due gemellini che portava in grembo. Si tratta di un atto dovuto per consentire a tutti i sanitari che hanno avuto in cura la donna di poter prendere parte all'autopsia che farà chiarezza sulle cause della morte. Intanto, dopo le parole dell’avvocato di famiglia e quelle dell’ospedale secondo cui “non c’entra l’obiezione di coscienza” nel caso della trentaduenne, a parlare è il marito di Valentina, che in poche ore ha perso entrambi i suoi figli e sua moglie. L’uomo, Francesco Castro, al Corriere della Sera ha ribadito di fatto quanto già affermato dal suo avvocato. E cioè che il medico dell’ospedale Cannizzaro che ha seguito Valentina avrebbe detto di essere obiettore di coscienza. “Lo ha detto a me: ‘Io finché c’è battito non posso intervenire perché sono obiettore di coscienza. Siamo nelle mani del Signore’”, così il marito della donna che ha detto di essere anche pronto a confrontarsi con i medici, “anche perché quella frase l’hanno sentita i miei suoceri e i parenti di una signora ricoverata nella stessa stanza. Il mio avvocato, Salvatore Catania Milluzzo, li sta cercando. Come spero faccia chi indaga”.

“Mia moglie abbandonata in un angolo, collassata, gelata” – Francesco ha quindi ricordato le ultime ore di vita di sua moglie e dei gemelli che portava in grembo. Ha detto che la mattina del 15 ottobre (Velentina era stata ricoverata il 29 settembre) ha ricevuto una telefonata dalla donna che lo informava di avere la febbre alta: “La trovo che vomita, con dolori fortissimi. Ma senza un medico presente. Solo l’infermiera, affannata: ‘Il dottore è in sala parto’. E c’è un solo medico qui? Vedo che dalla segreteria chiamano, ma non arriva nessuno. Alle 3 del pomeriggio è l’infermiera a trascinare il letto di Valentina verso l’ascensore e scendere giù, al piano terra, in una sala vicina al pronto soccorso”. Francesco ricorda sua moglie come “abbandonata in un angolo, collassata, gelata, temperatura 34 gradi, con 50 di pressione minima”. Poi ricorda l’arrivo del medico “obiettore”, gli aborti e qualche ora dopo la scomparsa di Valentina.

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