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Djokovic batte Murray vince il Roland Garros e fa la storia

Nole Djokovic batte in quattro set Andy Murray e conquista, alla quarta finale giocata, il Roland Garros. Vincendo a Parigi il serbo è diventato l’ottavo tennista di sempre capace di vincere tutte e quattro le prove dello Slam. Djokovic, premiato da Adriano Panatta, ha conquistato il dodicesimo Major della carriera e resta in corsa per il Grande Slam.
A cura di Alessio Morra
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Nole Djokovic batte in quattro set Andy Murray e conquista il Roland Garros, l’unico slam che gli mancava. Il serbo, che era ampiamente favorito, dopo aver faticato nel primo set ha avuto vita facile con lo scozzese. Nole entra a far parte di un club esclusivo e ristretto. Perché il numero uno del mondo è diventato l’ottavo tennista della storia capace di vincere tutte e quattro le prove dello slam. Inoltre Djokovic avendo vinto nel 2015 Wimbledon e gli US Open ed avendo conquistato lo scorso gennaio gli Australian Open con il successo di Parigi detiene contemporaneamente i titoli dei quattro Major, e quest’evento non accadeva dal 1969, cioè da quando Rod Laver realizzò il Grande Slam, che il serbo ovviamente può realizzare quest’anno. Adesso è a metà dell’opera.

Gli straordinari record di Djokovic – La quarta finale al Roland Garros è quella buona per Djokovic, sconfitto due volte da Nadal e lo scorso anno da Wawrinka. Il successo di Parigi fa entrare Nole in un Pantheon ristrettissimo. Perché adesso sono otto i tennisti che hanno conquistato tutti e quattro gli Slam: Fred Perry, Don Budge, Rod Laver, Roy Emerson, André Agassi, Roger Federer, Rafael Nadal e Novak Djokovic, che può essere il terzo giocatore di sempre a conquistare il Grande Slam, per farlo deve vincere sui prati londinesi e a New York, come fatto nel 2015. Il successo di Parigi è il dodicesimo in uno Slam. E messi meglio di Djokovic al momento ci sono solo Federer (17), Nadal (14), Sampras (14). Il serbo ha eguagliato Roy Emerson.

La finale – Il numero uno ottiene subito un break a zero, la partita sembra incanalarsi sui binari previsti, ma Murray, che aveva vinto l’ultimo confronto diretto a Roma, risponde e allunga. In un amen è 4-1 per il numero due del mondo. Djokovic dopo aver discusso con l’arbitro – che però aveva ragione – si sveglia, ma non basta per recuperare il primo set. Nei due set successivi Nole è ingiocabile e a Murray, che nel frattempo si arrabbia e si scompone, restano le briciole, cioè tre game tra la seconda e la terza partita. Il trend è identico in avvio di quarto set. Nole conquista due break di vantaggio, la finale sembra finita. Ma anche l’incontrastato numero uno del tennis può sentire la tensione. Djokovic serve per il match e perde il servizio, Murray si rifà sotto, fa quasi paura. Ma non basta. Djokovic batte per la ventitreesima volta Murray – per la quinta volta in una finale Slam, e se possibile entra ancor di più nella storia del tennis. Il serbo è stato premiato da Adriano Panatta, chiamato dagli organizzatori per celebrare i quarant’anni del suo successo.

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