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Disastro aereo: i 16 studenti tedeschi a bordo avevano “vinto” il viaggio studio

Le richieste per il viaggio eccedevano i posti disponibili e così il liceo aveva sorteggiato i partecipanti. Un sorteggio fatale che ha deciso il destino dei ragazzi morti a bordo dell’Airbus A320 della Germanwings.
A cura di Susanna Picone
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A bordo del volo Germanwings precipitato nel Sud della Francia c'erano anche sedici studenti della città tedesca di Haltern, nel Nordreno-Vestfalia. Quattordici ragazze e due ragazzi che tornavano a casa dopo una settimana in Spagna, per un progetto di scambio interculturale. All'aeroporto di Barcellona, gli studenti erano stati accompagnati dalle famiglie che li avevano ospitati per una settimana. Quei sedici studenti avevano in qualche modo “vinto” quel viaggio in Spagna: i loro nomi erano stati infatti estratti a sorte. Un sorteggio fatale che ha deciso il loro atroce destino. La scuola dei sedici studenti aveva organizzato un’estrazione proprio perché le richieste per il viaggio studio a Barcellona eccedeva i posti disponibili. Tanti studenti, insomma, avrebbero voluto fare quell’esperienza ma solo loro, i sedici finiti poi a bordo dell’aereo che il co-pilota avrebbe volontariamente fatto precipitare, avevano avuto la “fortuna” di essere stati sorteggiati. E così erano andati in Spagna per il loro viaggio.

Fiori e candele dei compagni di scuola davanti al liceo – Secondo il quotidiano locale “Halterner Zeitun”, erano in tutto 40 gli studenti che avevano dimostrato interesse per il viaggio sui 65 che studiano spagnolo al liceo Joseph-König di Haltern. A bordo dell'A320 partito da Barcellona e diretto a Duesseldorf c'erano anche due giovani insegnanti insieme ai sedici studenti. Una di loro si era appena sposata, l'altra si sarebbe sposata a breve. “Ieri eravamo tanti, oggi noi siamo soli”, recita uno striscione apparso nel liceo Joseph Koenig di Haltern am See, dove dal giorno del disastro aereo i compagni delle vittime stanno portando fiori e candele. “Al momento non so se organizzeremo altri viaggi di scambio linguistico e culturale”, ha confidato – sconvolto – il preside dell’istituto.

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