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Dipendenti pubblici: 227 licenziamenti nel 2014, 84 per assenteismo

I dati forniti da Ministero sui licenziamenti dei dipendenti pubblici, la maggior parte è dovuta ad assenze ingiustificate.
A cura di Antonio Palma
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In tutto sono stati 227 i dipendenti della pubblica amministrazione licenziati nel corso del 2014, di questi 84 per essersi assentati dal servizio senza giustificazione vale a dire il 37%. È quanto indicano gli ultimi dati a disposizione sui licenziamenti dei dipendenti pubblici pubblicati dall'ispettorato del ministero della funzione pubblica. Un numero interessante alla luce delle polemiche di questi giorni sui nuovi provvedimenti varati dal governo che prevedono il licenziamento entro 48ore dei dipendenti fannulloni. Quello del 2014 è un dato in linea con quelli degli anni precedenti e solo leggermente superiore a quello del 2013 dove i licenziamenti erano stati 219.

Per quanto riguarda i motivi dell'allontanamento dal lavoro, nel 2014 sono diminuiti i licenziamenti per assenteismo che nel 2013 erano 99, mentre salgono a 63 i licenziamenti per inosservanza delle disposizioni di servizio, negligenza, comportamenti scorretti verso colleghi o utenti. In generale oltre all'assenteismo gran parte dei licenziamenti, il 32% del totale, sono dovuti a reati. A seguire e in forte crescita rispetto al 2013, sono i licenziamenti per cattiva condotta, il 28%. Solo una piccola parte degli allontanamenti invece è connessa ad attività extralavorative non autorizzate, vale a dire il doppio lavoro.

Per quanto riguarda i settori, i licenziamenti son stati 81 nella scuola,77 nei ministeri e nelle agenzie, 34 nelle asl e nelle aziende ospedaliere, 19 negli enti pubblici, 14 nell'università. In generale i dati indicano che su quasi 7mila procedimenti avviati nel corso dell'anno, solo un quarto si concludono con sanzioni gravi, valer a dire licenziamenti o sospensioni.

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