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Diga Oroville, è di nuovo emergenza: previste nuove evacuazioni. E oggi tornano le piogge

La struttura in California rischia seriamente il collasso. Le 200mila persone evacuate e poi tornare nelle proprie abitazioni, potrebbe nuovamente essere sfollate. Paura per le piogge previste tra oggi e domani.
A cura di Biagio Chiariello
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Sta peggiorando sempre più la situazione presso Oroville, in California. La più alta diga degli Stati Uniti, secondo quanto riporta Focus, che da quasi due settimane tieni col fiato sospeso centinaia di migliaia di persone, sarebbe stata gravemente compromessa. I circa 200.000 residenti, che sette giorni fa avevano potuto far ritorno nelle proprie abitazioni, ora rischiano nuovamente di essere evacuati. Il problema riguarda sempre lo sfioratore della struttura (ovvero il canale da cui viene fatta defluire l’acqua della diga in eccesso che si riversa nel fiume Feather), i cui danni si sono fatti davvero serie nelle ultime ore, con l’acqua che trabocca con irruenza dalla struttura. "Stiamo dicendo a queste persone di preparare una borsa da mettere vicino la porta di cosa", ha detto lo sceriffo Jim Saso.

La diga di Oroville, alta circa 234 metri, è stata ultimata nel 1968 per risolvere all’annoso problema della siccità che gravava sui tantissimi agricoltori californiani. Ma l’aridità della California negli ultimi anni è stata abbondantemente fronteggiata dalle forti piogge e anche da qualche nevicata, che hanno contribuito a riempire l’impianto del +151%, secondo quanto stima Focus. E alla fine proprio quell’acqua tanto ricercata è diventata il problema principale.

Per ovviare al rischio inondazione si è fatto ricorso allo sfioratore di emergenza per la prima volta da quando la diga è stata costruita, cinquant’anni fa. Le autorità del settore hanno scelto di ricorrere allo dispositivo secondario, visto che nel principale, le violente piogge avevano aperto una voragine di quasi 100m. Ma l’uso di questo canale ausiliario ha aumentato il rischio di collasso. Se la barriera in cima allo sfioratore d’emergenza dovesse cedere, tutta l’acqua (più i detriti che sarebbero generati dal crollo) si riverserebbero nel fiume Feather (dove, di norma, scarica la diga) facendolo esondare.

Questo il motivo che ha spinto il governatore della California a dichiarare lo stato di emergenza ed  evacuare le tre contee che si trovano nelle vicinanze della struttura, col presidente Donald Trump che ha inviato le autorità federali per gestire la crisi. Ed ora la situazione rischia di precipitare nuovamente con le nuove forti piogge previste nell’area fra oggi e domani.

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