27 CONDIVISIONI
video suggerito
video suggerito

“Diciottenni di oggi inesperti come i quindicenni degli anni ’70”, adulti sempre più tardi

Una ricerca in ambito universitario ha scoperto che i ragazzi da alcuni anni hanno posticipato sempre di più il momento di affrontare attività considerate più da grandi: “Colpa degli agi”
A cura di Antonio Palma
27 CONDIVISIONI
Immagine

Negli ultimi anni sempre più ragazzi sembrano aver abbandonato ogni desiderio di diventare grandi, indugiando sempre più a lungo nella fase dell'adolescenza rispetto a quelli degli scorsi decenni, anche e ben oltre la maggiore età, almeno negli Stati Uniti. È quanto sostiene uno studio della San Diego State University condotto dalla professoressa Jean Twenge, docente di psicologia  e da anni studiosa del tema. "I diciottenni di oggi sono come i quindicenni di ieri. E i venticinquenni di oggi sono come i diciottenni di un tempo", ha spiegato infatti  l'autrice della ricerca che ha preso in considerazione la propensione di 8,4 milioni di adolescenti americani tra i 13 e i 19 ani nel compiere le attività considerate più da grandi.

Dall'analisi delle risposte date dai  ragazzi negli ultimi 40 anni è emerso in particolare che gli adolescenti di oggi ritardano sempre di più le nuove esperienze considerate fondamentali per il passaggio alla fase adulta come ad esempio avere un partner, lavorare, guidare l'auto dei genitori. Come spiega lo studio, questa tendenza è iniziata a partire dal 2000 quando si è assistito a "un crollo continuo nel numero di adolescenti che fanno cose considerate un allenamento a entrare nella vita adulta".

"Intorno al 2010 i 17-18enni uscivano per appuntamenti romantici meno di quanto facessero i 15-16enni negli anni 90. E mentre intorno al 1991 il 54% dei diciassettenni aveva già avuto esperienze sessuali, nel 2015 questa percentuale è scesa al 41%" elenca il report, spiegando che la stessa tendenza vale per gli altri fattori presi in esame e per tutti i sessi e le etnie statunitensi.

Gli autori dello studio hanno anche provato a dare una spiegazione a questo fenomeno ipotizzando una teoria secondo la quale chi vive in un ambiente agiato ha meno fretta di crescere rispetto a chi passa l'adolescenza tra le difficoltà familiari. "Dal 2000 in poi i figli hanno avuto più agi. Rispetto agli anni 70 è aumentato il reddito delle famiglie e si è ridotta anche la loro dimensione" ha osservato Twenge, concludendo: "Così i bambini hanno iniziato a sentire come meno pressanti le urgenze dettate da un orologio biologico"

27 CONDIVISIONI
autopromo immagine
Più che un giornale
Il media che racconta il tempo in cui viviamo con occhi moderni
api url views