867 CONDIVISIONI

Di Maio: “Se vince il No chiederemo subito le elezioni, siamo contrari a governi di scopo”

Il vicepresidente della Camera Luigi Di Maio conferma l’intenzione di andare subito al voto qualora dovesse vincere il fronte del No al referendum del prossimo 4 dicembre. “Diremo al presidente della Repubblica che noi vogliamo andare alle elezioni il prima possibile”.
A cura di Charlotte Matteini
867 CONDIVISIONI
di maio contro renzi

Nessuna disponibilità a realizzare un governo di scopo, qualora dovesse risultare vincente il fronte del No al referendum costituzionale del prossimo 4 dicembre. A dichiararlo è stato il vicepresidente della Camera Luigi Di Maio, durante un'intervista concessa all'agenzia di stampa Ansa. "Se vince il No immagino che non ci sarà più il governo Renzi e che il presidente della Repubblica chiederà alle forze politiche cosa vogliano fare. Noi diremo che vogliamo andare alle elezioni il prima possibile. Il No boccerà anche la stagione dei governi di scopo", ha spiegato il deputato grillino. "In caso vinca il No non c'è alcuna disponibilità a un nuovo governo senza andare alle urne", ha specificato il vicepresidente della Camera. "Il dibattito sulla partecipazione del M5s alla costruzione della legge elettorale è sbagliato: la vera domanda è se sono disponibili gli altri a votare la nostra legge, quella che in gergo chiamiamo il democratellum. È chiaro: o la nostra legge o non si vota".

"Non ho mai pensato che la Costituzione sia non modificabile. Ad esempio l'immunità parlamentare per noi va abolita e l'assenza di vincolo di mandato ha prodotto la legislatura con il record dei cambi di casacca. Ma questa riforma serve a cambiare in peggio. Manderà al Senato della Repubblica soggetti come Vincenzo De Luca. Creiamo un'altra Casta che ha al proprio interno la classe politica più coinvolta nelle indagini in questo Paese, consiglieri Regionali e sindaci", ha proseguito Di Maio. Riguardo il capitolo relativo a una possibile uscita dall'Euro in caso di vittoria del No, Di Maio è molto chiaro: "Non vedo collegamenti tra la vittoria del No al referendum e l'uscita dall'euro. È chiaro che se vince il No non portiamo il Paese nel caos delle dieci procedure legislative differenti".

In merito allo scandalo delle firme false presentate dal Movimento 5 Stelle palermitano nel 2012, il vicepresidente della Camera sostiene sia doverosa a questo punto un'autosospensione delle persone coinvolte. "Ho sempre pensato che quando una forza politica commette un errore la si giudica da come reagisce. Noi abbiamo chiesto l'autosospensione di coloro che risulteranno nel registro degli indagati anche se il registro degli indagati non è pubblico. Non credo che la vicenda delle firme false possa incidere sul referendum costituzionale, chi la strumentalizza senza averne alcuna credibilità sbaglia e si illude che possa danneggiare il No. Il M5s chiede chiarezza e presa di responsabilità. Non ho visto il Pd fare altrettanto quando il presidente della regione Campania incita al voto di scambio", sostiene Di Maio riferendosi all'audio pubblicato dal Fatto Quotidiano in cui si sente il governatore Vincenzo De Luca invitare i sindaci campani a portare più gente possibile a votare, anche a costo di utilizzare metodi clientelari.

867 CONDIVISIONI
autopromo immagine
Più che un giornale
Il media che racconta il tempo in cui viviamo con occhi moderni
api url views