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Di Maio replica a Renzi: “Noi co.co.pro. della Casaleggio? Lui ha fatto contratto a lobby”

Il membro del direttorio del Movimento 5 Stelle replica a stretto giro di posta all’attacco di Renzi: “È un chiacchierone, la smetta con gli slogan”.
A cura di Redazione
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Non si è fatta attendere la replica del Movimento 5 Stelle alle dichiarazioni di Matteo Renzi. Il Presidente del Consiglio, ospite del videoforum de La Repubblica, commentando la squadra di governo della Capitale proposta da Roberto Giachetti, aveva sottolineato come si sia trattato di una scelta libera e non condizionata dalle valutazioni dei partiti. Nella lettura di Renzi, invece, in casa 5 Stelle avviene tutto il contrario, tanto che gli esponenti grillini sono da considerare come dei “co.co.pro.” della Casaleggio Associati, l’azienda che gestisce il blog di Beppe Grillo e altri portali della galassia 5 Stelle. Un attacco duramente contestato dai parlamentari del Movimento 5 Stelle, che hanno sottolineato come si tratti di parole che "nascondono la paura nei confronti della Raggi", a loro dire favorita nella corsa al Campidoglio.

A rispondere direttamente è Luigi Di Maio, in Parlamento per una conferenza stampa con Danilo Toninelli: “Renzi faccia poco lo spiritoso visto che si è legato mani e piedi ai poteri decotti di questo Paese. È lui che ha firmato un contratto a tempo indeterminato con le grandi lobby di questo Paese, lo abbiamo visto con Trivellopoli e Banca Etruria”. Sullo staff della Raggi, ribadisce: “È un codice etico, non abbiamo avuto nessun ripensamento, anzi abbiamo sconfessato tutti quelli che la attaccavano. Nei confronti di una cittadina romana che si candida a Sindaco c’è un attacco inaudito, da parte di disperati che sono giunti addirittura a presentare ricorsi scritti da avvocati amici. Quello che hanno fatto in questi giorni sarà un boomerang clamoroso per il partito di Matteo Renzi”. Anche per il deputato campano, quella nei confronti della Raggi è una campagna "dettata dalla paura" che la candidata del Movimento 5 Stelle riesca a uscire vincitrice dalla competizione elettorale.

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