Di Maio presenta un esposto contro Renzi per il salvataggio de L’Unità
Il Movimento 5 Stelle vuole trascinare il Partito Democratico, e in particolare l'ex presidente del Consiglio Matteo Renzi, per permettere alla magistratura di verificare l'esistenza di reati commessi da chiunque sia stato implicato nel 2015 nella trattativa per la cessione del quotidiano L'Unità, all'epoca sull'orlo del fallimento, questione trattata la scorsa settimana in un contestatissimo servizio, da parte di Renzi e del Pd, andato in onda durante la trasmissione televisiva Report. Secondo quanto spiegato in un video diffuso su Facebook, il vicepresidente della Camera Luigi Di Maio avrebbe presentato un esposto alla Procura di Roma e a quella di Napoli chiedendo ai giudici di far luce sul caso, perché stando alle rivelazioni dell'inchiesta di Report sembrano sussistere ipotesi di reato su cui indagare. "Ora capite perchè vogliono chiuderlo?", sostiene Di Maio, riferendosi all'accesissima polemica scatenatasi ieri a causa di un altro servizio mandato in onda dalla trasmissione d'inchiesta, relativo alla presunta pericolosità del vaccino anti-Hpv.
"Oggi portiamo in tribunale l'Italia che non sopportiamo più. Non è solo una questione di Renzi, del Partito Democratico, qui è un modello culturale che c'è e che ci sta asfissiando e che dobbiamo fermare prima che sia troppo tardi. Nell'Italia di Tangentopoli esistevano le mazzette. Pagavi la mazzetta e ottenevi l'appalto pubblico. Dopo le tante inchieste il sistema è diventato molto più complesso e ce l'ha spiegato proprio Report con la vicenda del salvataggio dell'Unità. Il Pd doveva salvare il suo giornale di partito e quindi riesce a creare delle relazioni con un imprenditore che guardacaso, non appena salva L'Unità, dalla disgrazia inizia a ottenere appalti in Iran, in Kazakistan e diventa l'unico vincitore, con un ribasso dello 0,01%, dell'appalto dell'ospedale di La Spezia, tutte azioni che vedono protagonisti governi locali del Pd o addirittura lo stesso Matteo Renzi", spiega Di Maio nel video pubblicato su Facebook.
"Come funziona questo sistema politico, che poi vedremo se sarà un sistema di corruzione, ce lo spiega anche Italo Bocchino in un'intercettazione del caso Consip mentre parla con l'imprenditore arrestato Alfredo Romeo. Renzi non potrà più parlare di onestà finché lui e il suo partito non avranno chiarito il caso del salvataggio dell'Unità. Questa è la Repubblica degli amici degli amici a cui ci hanno abituato Renzi e i suoi predecessori. Allora noi oggi questo sistema che noi chiamiamo Renzopoli lo portiamo in tribunale ed è nostro dovere denunciare questo scandaloso modo di amministrare l'Italia per interessi personali".
