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Di Maio contro le Ong: “Hanno contatti con gli scafisti. Pd e Ncd vogliono nascondere la verità”

L’onorevole grillino Luigi Di Maio torna a scagliarsi contro le ong e a ribadire che tra le organizzazioni umanitarie e gli scafisti libici ci sarebbero da tempo contatti e che per questo motivo la magistratura deve indagare per scoprire la verità.
A cura di Charlotte Matteini
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Non accenna minimamente a smorzarsi la polemica tra il Movimento 5 Stelle, il vicepresidente della Camera Luigi Di Maio e le organizzazioni umanitarie impegnate nel salvataggio dei migranti nel Mar Mediterraneo, da settimane finite al centro di un fuoco di fila, accusate di essere colluse con gli scafisti e i trafficanti di esseri umani. Questa mattina il pentastellato Di Maio torna all'attacco con un post pubblicato su Facebook, dove si legge: "Per voi è normale? Chi sa parli, non minacci. Oggi un articolo di Repubblica (che sconfessa Saviano su Repubblica di ieri) ci conferma che la Procura di Catania è in possesso di conversazioni tra scafisti e esponenti di una ONG spagnola. Dagli interrogatori della polizia di Trapani, emergerebbe inoltre che diversi scafisti in passato avrebbero fornito il numero di telefono di alcuni esponenti delle ONG ai migranti per farsi raggiungere. Fatto confermato anche da Frontex. Rispetto a tutte queste notizie, secondo una certa intellighenzia io dovrei stare zitto e tollerare. I cittadini sono con noi su questa vicenda, vogliono la verità. Altri vogliono nasconderla, come si è fatto per quelle cooperative vicine al Pd e a Ncd che lucravano sull'immigrazione. Io penso che il dovere della politica sia quello di accertare i fatti in modo da fermare ingiustizie: una cosa sono i salvataggi in mare (che devono fare Marina Militare e Guardia Costiera con le regole di ingaggio che gli fornisce lo Stato italiano), altro è il servizio di trasporto per conto terzi (gli scafisti), che va assolutamente fermato. Ci sono molte ONG oneste, ci aiutino a denunciare. Dicano quello che sanno".

Di Maio cita un articolo pubblicato dal quotidiano Repubblica, nel quale si sostiene che "i trafficanti di migranti attivi in Libia approfittano dell'obbligo internazionale per chi naviga di salvare le vite in pericolo". Nell'articolo, inoltre, vengono riprese le dichiarazioni di Izabella Cooper, portavoce di Frontex, la quale sostiene che l'aiuto dato dalle navi delle Ong al centro di alcune inchieste della Procura di Catania – che sarebbe in possesso di prove di contatti diretti tra libici e organizzazioni umanitarie – esiste, ma sarebbe in realtà involontario: "È chiaro che i trafficanti che operano in Libia stanno approfittando dell'obbligo internazionale di salvare vite in mare. Dall'inizio dell'anno finora oltre 36mila migranti sono arrivati dall'Italia, partendo soprattutto dalla Libia. È il 43 per cento in più rispetto allo stesso periodo dell'anno scorso". Nell'articolo si legge inoltre che in mano agli inquirenti ci sarebbe una conversazione radio intercettata e che alcuni migranti avrebbero dichiarato al loro arrivo di aver ottenuto dai libici i numeri di alcuni esponenti delle Ong.

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