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Detenuto: “Bossetti mi ha detto di aver ucciso Yara Gambirasio”

La testimonianza di un uomo detenuto nello stesso carcere dove è rinchiuso Bossetti.
A cura di Antonio Palma
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"Le ho fatto ‘cose', ma non l’ho violentata", con queste parole Massimo Giuseppe Bossetti, l'uomo in carcere con l'accusa di aver ucciso la 13enne Yara Gambirasio, avrebbe confessato ad un compagno di carcere il delitto della ragazzina scomparsa da Brembate di Sopra nel 2010. A rivelarlo sono alcune dichiarazioni spontanee rilasciate da un altro detenuto dello stesso carcere di Bergamo dove è rinchiuso Bossetti e riportate dalla trasmissione televisiva di Rete 4, Quarto Grado. La presunta confessione di Bossetti sarebbe avvenuta durante una conversazione tra i due reclusi alla fine dell'anno scorso nel carcere bergamasco in occasione dell'ora d'aria per i detenuti dell'istituto penitenziario. Il testimone avrebbe appuntato su un diario gli stralci della conversazione che è stata poi verbalizzata e posta agli atti dell'inchiesta il 12 dicembre scorso. La rivelazione potrebbe rappresentare un altro importante elemento a carico dell'imputato che ufficialmente si è sempre dichiarato innocente ed estraneo ai fatti nonostante le numerose prove raccolte dagli inquirenti.

La difesa di Bossetti: "calunnie"

Sempre secondo il testimone, durante la conversazione Bossetti avrebbe raccontato anche particolari molto precisi di quanto avvenuto il giorno dell'uccisione di Yara Gambirasio . "Quando siamo arrivati a Chignolo l'ho presa in spalla come un sacco di cemento, il mio complice mi faceva da palo” avrebbe confidato il carpentiere di Mapello all'altro detenuto. Secondo indiscrezioni, i giudici che indagano sul caso avrebbero giudicato la testimonianza come verosimile ma ritengono non sia pienamente utilizzabile nel processo. Ad ogni modo le accuse sono state rigettate senza riserve dal legale di Bossetti, Claudio Salvagni, presente alla trasmissione tv. L'avvocato infatti ha bollato come un “calunniatore” l’accusatore del muratore, spiegando che il suo assistito è "molto provato e preoccupato per i suoi figli".

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