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Denise Pipitone, la sorellastra Jessica Pulizzi smentita in aula

Jessica Pulizzi, imputata nel sequestro della piccola scomparsa da Mazara del Vallo il primo settembre 2004, è stata smentita in merito ai suoi spostamenti relativi a quella mattina. Al centro dell’udienza di oggi anche i file audio registrati sullo scooter della ragazza.
A cura di Susanna Picone
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Jessica Pulizzi, imputata nel sequestro della piccola scomparsa da Mazara del Vallo il primo settembre 2004, è stata smentita in merito ai suoi spostamenti relativi a quella mattina. Al centro dell’udienza di oggi anche i file audio registrati sullo scooter della ragazza.

Denise Pipitone scomparve da Mazara del Vallo (Trapani) la mattina del primo settembre del 2004 mentre la sorellastra e imputata nel processo Jessica Pulizzi dichiarava di aver trascorso del tempo in una officina meccanica per una riparazione al suo scooter. Sarebbe stato questo il suo “alibi” che ora però inizia a vacillare: a smentire le dichiarazioni di Jessica, che recentemente ha parlato per la prima volta in aula, è stato il rivenditore di motorini, ascoltato oggi dal Tribunale di Marsala. Lui, Stefano Di Bona, ha contraddetto la ricostruzione fornita dall’imputata: “La mattina del primo settembre 2004 non risultano interventi in garanzia in officina per conto della Pulizzi”. Anche Giovanni Rallo, proprietario dell’officina che si trova a Mazara, aveva detto agli investigatori che “Pulizzi venne in officina per una riparazione non effettuata tra il 30 agosto e il 4 settembre 2004, a eccezione del primo settembre”.

L’intercettazione “Va pigghia a Denise” – Al centro della trentunesima udienza del processo a Marsala c’è anche l’intercettazione ambientale del 24 novembre 2004, dove delle voci registrate sul motorino di Jessica fanno riferimento alla piccola Denise. Oggi ha deposto il perito del Tribunale, Carla Ciriaco, incaricata di trascrivere i file audio registrati dalla cimice sullo scooter della sorellastra della bambina scomparsa. La teste ha sottolineato che mentre il motorino è in movimento, con a bordo due donne, si sente un rumore e solo quando viene spento e parcheggiato si percepiscono meglio le voci: “Dopo 42 secondi dallo spegnimento del veicolo si odono due voci maschili in lontananza. Si sente un primo soggetto dire ‘Va pigghia a Denise. Ma Peppe, chi ti rissi? D’unni l’ha purtare?’ (‘Vai a prendere Denise, ma Pappa cosa ti ha detto? Dove la devo portare’)”. Il teste continua affermando che poi un altro uomo risponde “Fora”.

“Tre voci femminili nell’intercettazione”- In precedenza l’ispettore di polizia Vincenzo Todaro aveva detto che dopo questa intercettazione erano state ascoltate diverse persone che avevano delle figlie di nome Denise ma gli accertamenti diedero esito negativo. In quella occasione Todaro disse che le due donne a bordo del motorino erano Jessica Pulizzi e sua sorella Alice, oggi Ciriaco ha parlato di una terza voce femminile che si aggiunge alle altre quando lo scooter viene parcheggiato: "Sul veicolo si sentono due voci femminili una parla in dialetto, l'altra invece ha un accento italiano. Quando si ferma il motore, si aggiunge una terza voce femminile che si sovrappone alla seconda. C'è un piccolo dialogo tra le tre sulle vacanze, poi le tre voci di donne si allontanano". Presenti anche oggi in aula i genitori di Denise, Piera Maggio e Piero Pulizzi.

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