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Delitto di Garlasco, il nuovo indagato Sempio frequentava spesso la stanza di Chiara Poggi

Il giovane, finora forte di un alibi di ferro, è stato iscritto nel registro degli indagati: tracce del suo DNA sarebbero state trovate sotto le unghie di Chiara Poggi.
A cura di D. F.
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Andrea Sempio era solito entrare nella casa di Chiara Poggi: a renderlo noto è il Corriere, che ha smentito quanto detto dalla madre della ragazza uccisa il 13 agosto del 2007 e dal padre del giovane, che avevano a più riprese dichiarato che Sempio, amico del fratello della vittima, era solito presentarsi nella villetta preferendo tuttavia non entrare. La rivelazione è di non poca importanza, da momento che proprio Sempio è stato recentemente iscritto nel registro degli indagati dalla Procura di Pavia dopo le indagini difensive degli avvocati di Alberto Stasi, che sulla base degli esami del genetista Pasquale Linarello ne hanno associato, con alti picchi di corrispondenza, il Dna al profilo genetico isolato sulle unghie della vittima. Marco Poggi, fratello di Chiara, interrogato dagli inquirenti aveva raccontato che Sempio, oggi 28enne e commesso in un negozio di telefonia, si recava a casa della vittima spesso e insieme al fratello vi si intratteneva per guardare la tv o utilizzare il computer.

Il caso sul delitto di Chiara Poggi è stato riaperto dopo la condanna in va definitiva di Alberto Stasi, che sta scontando una pena a 16 anni nel carcere di Bollate. Del delitto di Garlasco si occupa ora, oltre alla Procura di Pavia, anche quella di Brescia, che ha ricevuto da quella generale di Milano il via libera ad esaminare ed eventualmente procedere. I legali della famiglia Poggi, tuttavia, insistono nel ripetere che un "colpevole già c’è, come sentenziato dalla Cassazione" e, in merito all'apertura di un fascicolo su Sempio, hanno manifestato il profondo dispiacere per il coinvolgimento di "una persona estranea ai fatti". L'alibi di Sempio, in effetti, era stato giudicato assolutamente solido in fase investigativa.

Oggi però il racconto del 28enne suscita non pochi interrogativi. "A cominciare – come spiega il Corriere – dalla fermezza con cui aveva escluso di conoscere Chiara. Per continuare con le telefonate fatte sul fisso di casa Poggi il 7 e 8 agosto, nonostante sapesse (si erano incontrati apposta per salutarsi) dell’assenza dall’abitazione di Marco e dei genitori, partiti per le vacanze. Poi c’è lo scontrino, lo scontrino d’un parcheggio a Vigevano la mattina del 13 agosto 2007 (la ragazza fu uccisa tra le 9.12 e le 9.35) che Sempio aveva conservato, peraltro in ottime condizioni, e che spontaneamente, un anno e due mesi dopo il delitto, aveva consegnato agli investigatori per legittimare la sua lontananza da Garlasco, anche se l’attività tecnica sui telefonini e le celle agganciate lo posizionerebbero in paese".

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