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Delitto Ancona, il 18enne: “La pistola l’ho comprata per 450 euro”. La 16enne in carcere

Il Gip ha convalidato il fermo della ragazzina accusata di concorso nell’omicidio della madre. Domani l’udienza di convalida del fermo di Antonio Tagliata reo confesso per l’omicidio della mamma della fidanzatina 16enne e il ferimento del papà.
A cura di Biagio Chiariello
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UPDATE: Gip convalida il fermo della 16enne – La 16enne di Ancona accusata di concorso nell'omicidio della madre, Roberta Pierini, e nel ferimento del padre, Fabio Giacconi, andrà in carcere. È questa la decisione del giudice delle Indagini preliminari del Tribunale Minorile di Ancona, Paola Mureddu, che ha convalidato il suo fermo. La 16enne quindi ora lascerà la comunità di recupero dove era stata portata per essere trasferita in un carcere minorile. Sarà affidata a un tutore esterno alla famiglia. Secondo i suoi legali, la ragazza è apparsa "provata, ma non ha pianto e ha ribadito la sua versione dei fatti". Secondo la ragazza, l'incontro tra Tagliata e i suoi genitori sarebbe stato fissato per un chiarimento e lei credeva che  l'arma impugnata fosse una pistola giocattolo.

"La pistola l'ho comprata da un albanese, in piazza Cavour ad Ancona. L'ho pagata 450 euro". È quanto avrebbe detto Antonio Tagliata, il 18enne reo confesso per l'omicidio di Roberta Pierini e il ferimento del marito di lei Fabio Giacconi, nell'interrogatorio dopo il fermo per il delitto di Ancona. Assieme all'arma, il giovane ha detto di aver comprato anche tre caricatori, per un totale 86 proiettili. Le due procure che si stanno occupando del caso, quella ordinaria che ha fermato Antonio per omicidio, tentato omicidio e porto abusivo d’arma da fuoco e quella dei minori, che accusa la 16enne del concorso, credono che i due fidanzatini siano andati a casa dei genitori di lei con un chiaro intento.

La ricostruzione dell'omicidio del 18enne

La ricostruzione fornita dal killer agli inquirenti è diversa: il 7 novembre si sarebbe incontrato con la fidanzata intorno e mezzogiorno alla fermata dell'autobus di piazzale Europa. Insieme sono andati in via Crivelli 9, l'abitazione dei Giacconi. Nell'atrio Antonio avrebbe tirato fuori la pistola alla 16enne e gli avrebbe chiesto di sparargli. Lei avrebbe allontanato l'arma e avrebbe detto: "Andiamo di sopra a chiarire con i miei". Durante il primo l'interrogatorio col magistrato il 18enne avrebbe affermato di essere stato incitato ad aprire il fuoco contro i genitori della fidanzata dalla stessa giovane: "Spara, spara, e io ho sparato…". Versione in netto contrasto con quella data dalla 16enne: "Ero impietrita, non volevo finisse così. Sono fuggita con lui perché avevo paura”. In casa del killer sarebbe stato peraltro ritrovato un biglietto dove Tagliata ha scritto: "Confesso l'omicidio di Fabio Giacconi e Roberta Pierini". Il giovane ha poi spiegato al pm di averlo scritto per proteggere il padre da "eventuali indagini, dato che ha avuto problemi con la giustizia".

Domani l'interrogatorio di Tagliata

Tagliata domani, alle 11:30 nel carcere di Camerino, comparirà davanti al Gip per l’interrogatorio di convalida del fermo. Poi sarà la volta della sua fidanzata 16enne alla Procura dei minori. Nonostante la procura non avesse disposto l'isolamento, Tagliata ha chiesto di stare in cella da solo. Avendo in passato tentato il suicidio, il 18enne è seguito da psichiatra e psicologo. "Stiamo valutando l'opportunità di richiedere una perizia psichiatrica". Lo ha detto il legale del ragazzo, Luca Bartolini, anche se per l'eventuale richiesta sarà indispensabile il supporto preventivo del parere di un esperto.

L'autopsia sul corpo di Roberta Pierini: raggiunta da tre colpi

Roberta Pierini, la madre della 16enne arrestata con il fidanzatino è stata raggiunta da tre colpi di pistola esplosi dal 18enne. È quanto emerso dall’autopsia effettuata sul corpo della donna. Un colpo mortale ha raggiunto la donna alla testa, nella regione parietale destra, un secondo al fianco destro e uno di striscio al braccio sinistro. La donna è morta sul colpo. I risultati dell'esame autoptico saranno messi agli atti insieme agli accertamenti del Ris e alle perizie balistiche in corso che dovranno accertare l'esatta dinamica dei fatti. Fondamentali per accertare la verità infatti saranno elementi come la distanza da cui è stato fatto fuoco e chi si stato il primo bersaglio del giovane che ha ferito anche il marito della donna, Fabio Giacconi, riducendolo in fin di vita.

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