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Delitto Ancona, è stata una esecuzione. Tagliata: “Ho fatto fuoco di copertura”

Il 18enne Antonio Tagliata ha spiegato davanti al Gip, nell’udienza di convalida, cosa è accaduto a casa dei genitori della sua fidanzata 16enne. Il ragazzo ha ucciso Roberta Pierini con un colpo alla testa quando lei era già a terra.
A cura di Susanna Picone
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Ha detto di aver “sparato a caso” e, con un linguaggio da videogame, di aver visto fumo “e fatto fuoco di copertura”: così Antonio Tagliata, il 18enne che ha sparato contro i genitori della fidanzata 16enne ad Ancona, ha spiegato al Gip, nel corso dell’udienza di convalida, quello che è avvenuto il 7 novembre scorso. Il ragazzo, che si trova in carcere, ha detto che Fabio Giacconi – il padre della fidanzata rimasto gravemente ferito – era seduto sul divano mentre la moglie Roberta Pierini era in piedi che fumava. “Il padre aveva uno sguardo minaccioso, ha detto ‘adesso basta’ ed è venuto verso di me: ho avuto paura, non ho capito più niente. Gli occhiali mi si sono appannati, ho sentito la mia ragazza che diceva ‘spara, spara’, e ho sparato”, così il 18enne avrebbe detto al Gip. E avrebbe aggiunto di aver sparato a caso e di non ricordare nulla della sequenza di colpi esplosi contro i genitori della fidanzata. “È stata un’esecuzione”, scrive invece il Gip nell’ordinanza che dispone la custodia cautelare per Tagliata. Il ragazzo ha ucciso Roberta Pierini con un colpo alla testa quando la donna, già ferita al fianco e al braccio, era a terra. Dopo aver ucciso la donna avrebbe seguito il marito che chiedeva aiuto fin sul balcone e gli avrebbe sparato un colpo alla nuca riducendolo in fin di vita.

Inquirenti al lavoro per chiarire la dinamica del delitto – Antonio Tagliata e la sua fidanzata secondo i giudici hanno agito insieme contro quei genitori che osteggiavano il loro amore. L’accusa contesta a entrambi i reati di omicidio volontario, tentato omicidio e porto abusivo d'arma. Davanti al Gip Tagliata ha ripetuto che la fidanzata gli avrebbe gridato: “spara, spara”, circostanza che lei smentisce. Gli inquirenti sono al lavoro per completare il puzzle del delitto. Durante la fuga, Tagliata ha ammesso di aver gettato, oltre alla pistola e alle munizioni, anche il telefonino e il giubbotto scuro. Al momento solo il giubbotto è stato recuperato: sarà importante ai fini degli esami Stub e dei rilievi su eventuali tracce ematiche. Gli accertamenti proseguiranno inoltre anche su alcuni supporti informatici, i pc dei due fidanzati e il telefonino della ragazza. Presto verrà affidato l'incarico per una perizia come atto irripetibile: verrà eseguita, con l'avviso alle parti per il contraddittorio, una copia forense del contenuto dei supporti che servirà come prova nei processi.

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