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Delitti Ferrara, la mamma del 17enne: “Disposta a perdonare, ma deve pagare fino in fondo”

Il Tribunale dei minori di Bologna si è riservato la decisione dopo l’udienza di convalida dei due ragazzi fermati per l’omicidio dei coniugi di Pontelangorino di Codigoro, Salvatore Vincelli e Nunzia Di Gianni.
A cura di Susanna Picone
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Col trascorrere delle ore si arricchisce di nuovi macabri dettagli il duplice omicidio dei coniugi Vincelli, massacrati dal figlio sedicenne e dall’amico di sempre di diciassette anni a Pontelangorino di Codigoro, nel Ferrarese. E col passare del tempo iniziano a parlare anche i genitori di colui che materialmente avrebbe ucciso Salvatore Vincelli, 59 anni, e Nunzia Di Gianni, 45 anni. “Ci siamo parlati, con mio marito. E ci siamo chiesti: possiamo abbandonarlo al suo destino? La risposta è no, non possiamo. Io sono sempre sua madre, qualunque cosa abbia fatto, e una madre non smette di voler bene a un figlio così, da un giorno all’altro”, è quanto ha detto al Corriere la mamma del diciassettenne arrestato insieme al figlio delle vittime per i delitti. È una donna che non riesce a credere che suo figlio abbia potuto fare questo ai loro amici e che in qualche modo cerca di trovare un perché al suo terribile gesto: “Magari Manuel era sotto ricatto, chissà, forse Riccardo lo ha costretto a farlo…”, dice ammettendo però che in ogni caso non cambia nulla.

Il delitto per 1000 euro, poi i videogiochi

“Mio figlio era in quella casa. Io sono anche disposta a perdonarlo ma deve pagare tutto fino in fondo. Tutto”, ha detto ancora la donna spiegando comunque che non smetterà di voler bene a suo figlio “anche se ha fatto quello che ha fatto”. Secondo quanto ricostruito, il diciassettenne ha accettato di uccidere i coniugi di Pontelangorino per mille euro, 80 subito. Dopo il delitto, all’alba, i due amici hanno giocato ai videogiochi e poi hanno dato l’allarme, cercando di far credere la loro versione. Ma in meno di 24 ore i due giovani sono crollati e hanno confessato. Tra gli elementi che hanno portato gli inquirenti alla convinzione che i responsabili dell'omicidio fossero proprio loro ci sarebbe stato anche il comportamento dei due giovani, captato da un'intercettazione ambientale nella saletta della caserma dei Carabinieri dove sono stati fatti attendere, per essere sentiti come testimoni nella notte tra martedì e mercoledì. Non è chiaro cosa si siano detti i due amici ma dall'intercettazione sono emersi atteggiamenti sospetti.  “In camera con lui c’è il mio bambino disabile. Strano che in questi giorni non abbia chiesto del fratello — ha detto ancora la mamma del diciassettenne — sembra quasi aver capito che starà via per molto tempo. L’altra bambina, la piccola di casa, invece ha capito abbastanza”.

La mamma del 17enne: “Secondo me Riccardo lo ricattava”

“Erano amici speciali, si conoscevano da bambini, stavano molto insieme; secondo me Riccardo ricattava Manuel, forse gli ha detto: se non mi ammazzi i genitori non ti do i soldi. Non so per cosa, ma dietro c’è qualcos'altro”, ha ribadito la signora al Messaggero. “Di soldi Riccardo ne aveva tanti – ha continuato la donna -, nel portafoglio aveva sempre cento euro e mio figlio Manuel mi ha raccontato che Riccardo li prendeva di nascosto al padre Salvatore, lui stava bene, aveva un ristorante e teneva il denaro in una valigetta, Riccardo tirava via cento euro, tanto il babbo non se ne accorge diceva”. La notte del delitto – ha raccontato ancora la mamma del diciassettenne – “mi aveva detto che era andato a dormire a casa di Riccardo e insieme sono rientrati, qui nella nostra casa, alle 5,30 del mattino; Manuel era bianco in faccia, aveva la febbre, così gli ho dato una tachipirina e sono andata a letto. La mattina quando sono andata a svegliare Mattia, ho trovato che dormivano nella stessa camera anche Manuel e Riccardo. Erano le 10,30. Riccardo ha mangiato con noi a pranzo”. “Erano tutti e due tranquilli, hanno mangiato pasta in bianco, poi Riccardo è andato a casa. Alle 17 Manuel è rientrato a casa e ci ha dato la brutta notizia: piangeva e diceva: hanno ucciso i genitori di Riccardo”, ha aggiunto la madre.

I corpi dei genitori martoriati: “Una scena agghiacciante”

“Ci siamo trovati davanti una scena agghiacciante con due cadaveri martoriati che presentavano diverse ferite al corpo e al viso”, ha detto il comandante dei carabinieri di Ferrara, Andrea Desideri, descrivendo la scena dell’omicidio dei due coniugi di Pontelangorino. I due minorenni hanno ucciso di notte, mentre i genitori dormivano, in seguito “è iniziato l’incappucciamento con l’uso di plastica e successivamente è stato nastrato il viso delle persone per evitare la perdita di sostanza ematica all’interno dell’appartamento”. I due coniugi sono stati massacrati a colpi d’ascia, arma poi rinvenuta su indicazioni dei due ragazzi. Il comandante dei carabinieri ha detto che c’è stato il tentativo di spostare i corpi dell’uomo e della donna, trovati infatti in due luoghi diversi della casa. Probabilmente avrebbero voluto gettarli in un canale, ma qualcosa è andato storto.

L'avvocato del 17enne: "Sconvolto, si sta rendendo conto di quello che è successo"

Il Tribunale dei minori di Bologna si è riservato la decisione dopo l'udienza di convalida dei due ragazzi fermati per l'omicidio dei coniugi Vincelli. Il Pm Silvia Marzocchi ha chiesto la misura cautelare per entrambi. “Siamo in attesa di capire cosa accadrà”, ha spiegato dopo l'udienza l'avvocato Lorenzo Alberti Mangarani Brancuti, che difende il diciassettenne. “Il ragazzo è sconvolto, si sta rendendo conto di quello che è successo”, ha quindi detto l’avvocato. Al Tribunale di via del Pratello c'erano anche i genitori del giovane, che hanno incontrato brevemente il figlio.

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