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Delfinari in Italia fuorilegge, muoiono troppi animali: “Intervenga Ue”

Stress e decessi prematuri di delfini e gravi violazioni all’interno dei parchi acquatici europei: a denunciare un quadro allarmante Lav e Marevivo che chiedono alla commissione Ue di aprire una procedura d’infrazione contro l’Italia.
A cura di Susanna Picone
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I delfinari che si trovano in Italia e in Europa sono soggetti alla violazione delle regole, tendono a venir meno ad alcuni obblighi di legge e troppo spesso registrano la morte prematura degli animali. A scattare una fotografia allarmante dello stato dei delfinari nel nostro Paese e in Europa sono le sue associazioni Lav (Lega antivivisezione) e Marevivo: lo hanno fatto in un rapporto elaborato dalla “Whale and dolphin conservation” in collaborazione con Born free foundation, Endac (associazione che difende gli animali che vivono in cattività), presentato oggi in Senato. Secondo le associazioni, appunto, nei delfinari europei si viene meno ad alcuni obblighi di legge come la “conservazione della specie, l’educazione e la sensibilizzazione del pubblico, la soddisfazione delle esigenze biologiche degli animali”. Lav e Marevivo hanno esaminato i parchi acquatici che si trovano in Italia e nel resto d’Europa e hanno affermato che tutti, inclusi quelli di Rimini (i cui delfini sono stati recentemente sottoposti a sequestro preventivo), di Riccione, lo Zoomarine Roma, Fasanolandia e Gardaland (dove è stato chiuso), danno uno scarso contributo alla conservazione della diversità biologica.

Animali stressati e spettacoli per i visitatori pericolosi – Secondo le associazioni “decessi prematuri e basso successo riproduttivo hanno reso insostenibile la conservazione ex situ della popolazione di delfini tursiopi e nessuno degli attuali delfinari europei ha effettuato reinserimenti nell’ambiente naturale”. In totale sono 34 i delfinari dell’Unione europea con 305 cetacei, tra delfini, piccole balene e focene, e in tutto sono 15 gli Stati che ancora mantengono cetacei in cattività. Ai cetacei viene negata la possibilità di esprimere un comportamento normale, in molti delfinari vengono organizzati regolarmente spettacoli degli animali e in alcuni si offre ai visitatori l’opportunità di avvicinarsi per scattare foto o anche nuotare con i delfini esponendo entrambi a notevoli rischi. Lav e Marevivo chiedono così alla commissione Ue di aprire una procedura d’infrazione nei confronti dell’Italia “per gravi inadempienze alla direttiva Zoo 1999/22/CE, relativa alla custodia degli animali selvatici nei giardini zoologici”.

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