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Deficit-pil scende al 5,6%: miglior dato dal 2007. Famiglie italiane tornano a risparmiare

I dati sui conti pubblici che emergono dalla pubblicazione Istat sul primo trimestre del 2015 tornano a farci sorridere. Invariata al 38,7% la pressione fiscale.
A cura di Biagio Chiariello
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Il rapporto deficit/Pil in calo, al miglior risultato dal 2007, ultimo anno prima della crisi economica e pressione fiscale invariata. Due buoni dati arrivano dall'ultimo rapporto dell'Istituto Nazionale di Statistica. Innanzitutto il rapporto deficit-Prodotto Interno Lordo nel primo trimestre è risultato pari al 5,6%, in calo di 0,4 punti percentuali rispetto allo stesso periodo dell'anno scorso (quando era al 6,0%). Si tratta del rapporto più contenuto da otto anni, spiega l’Istat, da quando si era registrato lo stesso valore.

Aumenta anche il reddito reale delle famiglie, tecnicamente il loro potere d'acquisto: +0,6% sul trimestre precedente e +0,8% su base annua. Nel primo trimestre il tasso di investimento delle famiglie consumatrici (definito dal rapporto tra investimenti fissi lordi, che comprendono esclusivamente gli acquisti di abitazioni, e reddito disponibile lordo) è stato pari al 6%, risultando stabile in termini congiunturali e in calo di 0,1 punti su base annua.  Inoltre le famiglie italiane tornano a risparmiare: nel primo trimestre 2015 la propensione al risparmio è stata pari al 9,2%, in aumento di 0,4 punti rispetto al trimestre precedente e di 0,6 punti su base annua. I consumi invece frenano, con la spesa scesa dello 0,2% in termini congiunturali (+0,1% su base annua).

Nel primo trimestre dell’anno sono diminuite le uscite, mentre sono aumentate le entrate. Le uscite totali risultano in calo, in termini tendenziali, dello 0,7%. L'incidenza sul Pil è stata pari al 48,5%, in riduzione rispetto al 49,0% del primo trimestre 2014. Le uscite correnti sono diminuite dello 0,3% e quelle in conto capitale del 7,4%. Le entrate totali nel primo trimestre del 2015 sono cresciute dello 0,3% rispetto allo stesso trimestre del 2014, grazie all'aumento dello 0,2% delle entrate correnti.

Sempre in base ai dati Istat, nel primo trimestre del 2015 la pressione fiscale è stata pari al 38,7%, risultando invariata rispetto allo stesso periodo dell'anno precedente.

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