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Deficit – Pil al 2,4%, aumenta potere d’acquisto delle famiglie. Renzi: “Merito nostre riforme”

L’Istat conferma la crescita del potere d’acquisto delle famiglie e la diminuzione della propensione al risparmio. Deficit / Pil per il 2016 al 2,4%.
A cura di Redazione
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L’indebitamento netto delle amministrazioni pubbliche in rapporto al prodotto interno lordo è stato del 2,3% nel quarto trimestre del 2016 e dunque complessivamente del 2,4% su base annuale, in riduzione dello 0,3% rispetto al 2015. Il cosiddetto saldo primario (dato dal rapporto fra indebitamento e accreditamento al netto degli interessi passivi) è positivo per circa 7 miliardi di euro e la relativa incidenza sul Pil è dell’1,7% su base trimestrale e dell’1,5% su tutto il 2016, risultato invariato rispetto all’anno precedente. Le uscite complessive sono diminuite dello 0,9%, mentre le entrate totali sono diminuite in termine tendenziali sempre dello 0,9%.

Sono questi i dati che emergono dalle rilevazioni dell’Istat nel tradizionale conto trimestrale delle amministrazioni pubbliche, del reddito e risparmio delle famiglie e dei profitti delle società. Un report che dunque esamina anche la situazione delle famiglie italiane, sottolineando anche la diminuzione della pressione fiscale, che ora è al 49,6%.

Il reddito disponibile delle famiglie consumatrici è diminuito nel quarto trimestre del 2016 dello 0,6% rispetto al trimestre precedente, mentre i consumi sono cresciuti dello 0,5%. Un dato determinato dal calo della propensione al risparmio, dell’1% su base trimestrale e dello 0,8% annuale. Il potere d’acquisto scende su base trimestrale dello 0,6% ma la spesa per i consumi finali risulta in crescita su base annuale dell’1,3%.

Tali rilevazioni sono state accolte con soddisfazione dal Governo, anche se il primo commento è arrivato dall’ex Presidente del Consiglio Matteo Renzi, che ha individuato nelle riforme approvate sotto la sua reggenza il motivo principale dell’inversione di tendenza in corso:

Di diverso avviso il Codacons, che parla di illusione ottica e avverte: "La strada per tornare ai livelli di potere d'acquisto e consumi pre-crisi è ancora molto lunga, e a dirlo sono i numeri. Tra il 2007 e il 2014, infatti, la capacità di spesa delle famiglie è diminuita complessivamente del -12%, mentre nello stesso periodo i consumi degli italiani sono crollati per la maxi-cifra di 80 miliardi di euro".

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