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Def: scontro tra Boldrini e Brunetta per la lettera all’Europa

Scontro per la missiva del governo italiano che chiede all’Ue una deroga temporanea dal pareggio di bilancio. Renzi intanto attacca: “Amici gufi aspettate venerdì”
A cura di Antonio Palma
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Si fa sempre più acceso il dibattito attorno al Def il documento di economia e finanza approntato dal Governo Renzi. Durante la conferenza dei capigruppo alla Camera, convocata per decidere i tempi per la votazione di domani, acceso scontro tra il capogruppo di Forza Italia Renato Brunetta e la Presidente Laura Boldrini che ha anche abbandonato la riunione. Motivo del conflitto la lettera che ieri il ministro dell'Economia Pier Carlo Padoan ha detto di aver inviato alla Commissione europea per informarla che nel Def il governo ha rinviato di un anno il pareggio strutturale di bilancio. Brunetta, infatti, ha insistito perché il documento fosse reso noto in Parlamento e portato all'attenzione dell'Aula con un inevitabile slittamento dei tempi di approvazione del documento di programmazione economica. "Qui qualcuno mente, visto che la Commissione Ue fa sapere di non aver ricevuto alcuna missiva" ha attaccato Brunetta, aggiungendo: "Non possiamo approvare il Def senza prima averla letta. Se il governo italiano comunica di voler rinviare il pareggio di bilancio è un problema per il Paese. Tra l'altro, venerdì il governo Renzi approverà il decreto sugli 80 euro senza aver chiarito i saldi precedenti".

Il tweet di Renzi – A rispondere indirettamente anche a Brunetta è arrivato in serata un commento al vetriolo dello stesso Presidente del Consiglio. Attraverso il suo profilo twitter, infatti, Matteo Renzi ha sottolineato che per il decreto sui famosi 80 euro il Governo ha già tute le coperture economiche necessarie, rimandando al mittente le critiche. "Dicevano che era una televendita. Poi che non c'erano le coperture. Poi le coperture sì, ma non quelle" ha scritto Renzi, concludendo "Amici gufi ma aspettare venerdì no?". Intanto la capigruppo è riuscita a stabilire i tempi della discussione del Def in Aula dopo che il Ministero dell'Economia ha trasmesso al Parlamento le comunicazioni con la Commissione Europea. La Camera inizierà i lavori sul provvedimento domani mattina alle 10.30, alla presenza del ministro Padoan. Dalle 14 ci saranno poi le dichiarazioni di voto finali con diretta televisiva. Le votazioni saranno due: una a maggioranza assoluta sul rinvio del pareggio di bilancio, l'altra a maggioranza semplice sul Def.

Nella missiva all'Ue, il Governo spiega di aver deciso di accelerare il pagamento di ulteriori 13 miliardi di debiti della Pubblica amministrazione, un esborso che quindi peserà sul rapporto debito pil 2014. Per questo "in linea con la clausola delle circostanze eccezionali" stabilite per legge, l'Esecutivo devierà "temporaneamente" dagli obiettivi del pareggio di bilancio.  La lettera, in inglese, è stata ricevuta dal vicepresidente della Commissione europea Siim Kallas che ha "preso atto" della comunicazione di Pier Carlo Padoan e "valuterà il percorso di aggiustamento verso l'obiettivo di medio termine". Nella lettera il Ministero dell'economia italiano spiega che per il pareggio strutturale, il governo "procederà nel periodo 2014-2017 con un piano di privatizzazioni di circa lo 0,7 per cento di pil all'anno" e che i risparmi della spending review "saranno usati per finanziare un ambizioso piano per ridurre il cuneo fiscale e aumentare la crescita potenziale dell'Italia nel breve e medio termine".

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