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Def, governo alza le stime di crescita: Pil +1,6 nel 2016. Tesoretto da 16 mld

“Nel 2015 abbiamo svoltato, nel 2016 acceleriamo”, sono le parole del premier subito dopo il Cdm. Chiesta flessibilità per quasi 16 miliardi all’Ue, sale la previsione di deficit per il prossimo anno: 2,2% del Pil. Ma il pareggio di bilancio slitta al 2018.
A cura di Biagio Chiariello
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Il Consiglio dei Ministri ha approvato la nota di aggiornamento al Def, col quale il governo ha rivisto al rialzo le stime di crescita sia per il 2015 – con il Pil che si attesterà a +0,9% rispetto al +0,7% previsto ad aprile – sia per il 2016, che dovrebbe chiudersi a +1,6% (era +1,4% la previsione di primavera).Sale anche il deficit/pil 2016: +2,2%, per sfruttare il margine aperto grazie alla flessibilità ottenuta dalla Ue, pari a 13 mld, di cui 6,4 da utilizzare l'anno prossimo. Questa maggiore crescita, dice al termine del Cdm il premier Matteo Renzi che “abbiamo svoltato, nel 2016 acceleriamo”, e “questo è il momento in cui tutti insieme dobbiamo spingere con ancora più determinazione” visto che “l’oggettiva ripresa è partita in Italia grazie ai provvedimenti e alle riforme”.

E il ministro dell'Economia Pier Carlo Padoan aggiunge: "E' una crescita sempre più trainata da domanda interna: famiglie, imprese che investono di più, c'è più occupazione e maggiore crescita. Più crescita, più duratura, più fiducia. E' un circuito che si autoalimenta". Padoan ha poi spiegato che "dal 2016 il debito comincerà a scendere, mentre saliva dal 2007: è sempre stato la zavorra più importante del Paese, iniziamo ad alleggerirla con la crescita e una politica di bilancio rigorosa. Il nostro surplus primario è positivo e sarà crescente, siamo tra i più virtuosi in Europa”. E le riforme del Governo possono contare sul sostegno della Ue: ”In Italia si sono fatte riforme solide e concrete come quella del lavoro ma anche altre, che possono rendere l’economia più forte e mostrano volontà di cambiare”. Così il commissario agli affari economici Ue, Pierre Moscovici a margine di un convegno.

Guardando agli altri numeri del Documento di Economia e Finanza, si evince che il rapporto debito/Pil si attesterà nel 2015 al 132,8% e nel 2016 scenderà al 131,4%, per la prima volta in calo dal 2007. Il pareggio di bilancio slitterà ancora rispetto alle stime del Def: l'obiettivo viene infatti spostato dal 2017 al 2018. Dalla Nota di aggiornamento si deduce anche che se Bruxelles decidesse di concedere la clausola straordinaria per far fronte all'emergenza migranti,  la flessibilità "totale" ottenibile nel 2016 (tra quella già accordata dall'Ue e quella inserita nel Def) sarà dello 0,8% del Pil. Ciò vuol dire che governo Renzi potrebbe beneficiare di un ‘tesoretto’ di 16 miliardi (l'1% del Pil) da spendere nella prossima legge di stabilità per misure di stimolo alla crescita.

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