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Decreto salva Italia: i punti della manovra

I punti principali della manovra varata dal Governo di Mario Monti, tra tagli, nuove tasse e controverse riforme. Un decreto per salvare l’Italia dalla crisi e dallo spettro della recessione.
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Decreto salva italia punti manovra

La lunga attesa delle ultime settimane per i contenuti della manovra "lacrime e sangue" del Governo presieduto da Mario Monti è terminata nella serata di ieri. Con una conferenza stampa dai toni concitati, con tanto di pianto del ministro del Welfare Elsa Fornero, l'esecutivo ha presentato il piano che dovrebbe portare l'Italia fuori dal pantano, allontanando lo spettro della recessione e, in buona sostanza, assolvendo agli impegni presi in sede europea. Una serie di provvedimenti che hanno incontrato pareri contrastanti, con il no deciso da parte dei sindacati, le perplessità di alcune forze politiche e il "sofferto assenso" da parte di Confindustria. Ecco nel dettaglio cosa cambierà per gli italiani.

La riforma delle pensioni

Come vi avevamo anticipato, il piano Fornero prevede l'estensione del modello contributivo anche per coloro i quali beneficiavano ancora del sistema retributivo (e che dunque non erano stati toccati dalla Riforma Dini e dalle successive correzioni a firma Maroni e Prodi). A ciò si aggiungono la modifica delle pensioni di anzianità, con l'introduzione di incentivi ai lavoratori che decidono di restare al lavoro, l'abolizione delle quote e la cancellazione delle finestre. Dal 2012 dunque, gli uomini potranno andare in pensione solo a 66 anni, oppure con 42 anni ed un mese di contributi; le donne a 62 anni oppure con 41 anni ed un mese di contributi. Infine, è previsto per il biennio 2012 – 2013 il blocco dell'adeguamento dell'assegno mensile all'inflazione, per le pensioni che superano i 950 euro al mese.

Beni di lusso tassati

Dal gennaio 2012 verrà introdotta una tassa sui cosiddetti "beni di lusso". Nella sostanza si tratterà di una tassa di possesso su elicotteri ed aereo privati, di un obolo per lo stazionamento delle barche di lunghezza superiore a 10 metri e di un bollo aggiuntivo sulle auto con potenza superiore a 170 chilowatt.

Tagli agli enti locali

I trasferimenti su base regionale subiranno un taglio di oltre 3 miliardi di euro, con consistenti riduzioni anche per le Regioni a statuto speciale. Simile il discorso per i comuni, con tagli complessivi per circa 2,9 miliardi di euro, scaglionati negli anni a seconda delle dimensioni del Comune (quelli con meno di 5mila abitanti subiranno i tagli a partire dal 2013). Le giunte provinciali saranno abolite, mentre i consiglieri saranno ridotti a dieci. Stesso discorso per i dipendenti delle province che verranno trasferiti in Comuni e Regioni (dove possibile, altrimenti con ogni probabilità scatterà il meccanismo della mobilità assistita). Entro un anno decadranno tutte le cariche elettive, mentre il nuovo assetto delle province prevede che esse abbiano solo funzioni di coordinamento per l'attività dei Comuni.

I costi della politica

Accanto alle cosiddette "misure – spot", con Monti che rinuncia al suo compenso da capo del Governo e da Ministro dell'Economia (imitato in parte dai membri dell'Esecutivo, che non percepiranno alcun doppio stipendio), compaiono alcune misure di grande impatto. Alla riduzione dei membri delle Authority e del CNEL (da 50 a 28), si affiancano la soppressione di alcuni enti come quello per il Turismo, l'agenzia per la sicurezza nucleare, l'ente per il microcredito, l’autorità garante per l’infanzia e l’adolescenza. Non meno dirimente è l'introduzione del principio della "gratuità delle cariche elettive negli organi territoriali non previsti nelle Costituzione".

Al posto dell'Ici arriva l'Imu (anche sulla prima casa)

In buona sostanza la nuova Imu – Imposta municipale unica – prevista in sostituzione dell'Ici dalle norme in materia di federalismo fiscale, sarà anticipata al 2012 ed allargata anche alla prima casa (con un'aliquota dello 0,4%). Allo stesso tempo (e unicamente ai fini del calcolo dell'IMU) è prevista la rivalutazione degli estimi catastali (fino al 60%).

Aumento dell'Iva e dell'Irpef

Nel secondo semestre del 2012, ma solo in caso di necessità (a seconda cioè del riscontro delle misure prese), via libera all'aumento dell'Iva di due punti percentuali (dal 21% al 23%, dunque). Leggero aumento dell'addizionale regionale sull'imposta sui redditi (l'IRPEF resta sostanzialmente invariata).

Fisco ed evasione

Nessuna patrimoniale, se non nella forma ridotta dell'ampliamento dell'imposta di bollo per i conti correnti a prodotti e derivati finanziari. Tassazione ulteriore dell'1,5% sui capitali scudati rientrati in Italia grazie ad una contestatissima norma del Governo Berlusconi (anche se resta da capire come tale principio verrà messo in pratica, stante la normativa precedente che garantiva la "riservatezza"). Il contrasto all'evasione fiscale passa invece per l'introduzione del limite massimo di 1000 euro per i pagamenti in contanti e gli incentivi ai professionisti che accettano la "totale tracciabilità" della loro contabilità.

Crescita e liberalizzazioni

Gli utili reinvestiti andranno a rafforzare il capitale d'impresa e beneficeranno di consistenti agevolazioni fiscali mentre l'Irap sarà completamente deducibile. Il fondo di garanzia per le imprese sarà rafforzato, così come sarà sbloccato quello per le infrastrutture. Deliberata la liberalizzazione al banco dei farmaci di fascia C (pur con alcuni vincoli), degli orari di apertura degli esercizi commerciali nelle località turistica e (con qualche confusione) anche di parte dei trasporti.

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A Fanpage.it fin dagli inizi, sono condirettore e caporedattore dell'area politica. Attualmente nella redazione napoletana del giornale. Racconto storie, discuto di cose noiose e scrivo di politica e comunicazione. Senza pregiudizi.
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