Decreto antiterrorismo, sì della Camera
La Camera ha approvato il decreto anti-terrorismo e sul finanziamento delle missioni all’estero. Al termine di una giornata caratterizzata dall’ostruzionismo del Movimento 5 Stelle, la Camera ha approvato il dl con 253 sì, 50 no e 2 astenuti. Avevano annunciato voto contrario il M5S, la Lega e Sel, mentre Fdi non ha partecipato al voto. Il testo approvato dalla Camera ora passa all’esame del Senato. Il voto finale sul provvedimento è stato reso possibile quando i deputati del M5S hanno rinunciato in serata all’ostruzionismo ottenendo in cambio l’avvio domani dell’esame della riforma del Terzo settore che sarà concluso martedì prossimo. Alla fine la conferenza dei capigruppo ha sancito l’accordo e sventato in questo modo il rischio di una seduta fiume. “Appena approvato il decreto #antiterrorismo. Leggi dure contro il Terrore per la #Libertà. Un altro passo avanti. #senzasosta”, così tramite un tweet il ministro dell'Interno, Angelino Alfano, ha commentato il voto finale alla Camera.
Cosa prevede il decreto antiterrorismo – Il decreto approvato alla Camera rifinanzia le missioni militari all'estero e introduce norme per contrastare le nuove forme di terrorismo: di qui pene severe (dai 5 agli 8 anni di reclusione) per i “foreign fighters”, persone che non commettono reati sul suolo italiano. Il carcere scatta anche per i reclutatori, per chi fa propaganda e per chi addestra. Introdotte pene detentive anche per chi fa propaganda sul web. Stralciate dal provvedimento le norme sul controllo preventivo dei computer dei sospetti che avevano destato le perplessità del garante della privacy. Il Procuratore nazionale Antimafia assumerà il coordinamento delle inchieste sul terrorismo.