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Declassarono rating Italia, assolti i manager di Standard&Poor’s: non fu manipolazione mercato

Il Tribunale di Trani ha assolto i manager e gli analisti di Standard&Poor’s responsabili del declassamento del rating dell’Italia nel periodo a cavallo tra 2011 e 2012.
A cura di Redazione
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Si è concluso con 5 assoluzioni da parte del Tribunale di Trani il processo di primo grado intentato nei confronti di manager e analisti della popolare agenzia di rating Standard & Poor’s. La procura di Trani aveva chiesto la condanna a 2 anni di reclusione e 300mila euro di multa per Deven Sharma, allora presidente dell’agenzia di racing e 3 anni, con una multa di 500mila euro per Yann Le Pallec, Eileen Zhang, Franklin Crawford Gill e Moritz Kraemer, dirigenti e analisti per l’area europea. Per Standard & Poor’s, invece, era stata avanzata la richiesta di condanna a una sanzione di circa 4,5 milioni di euro.

L’accusa era di manipolazione del mercato e i fatti riguardavano il periodo a cavallo fra il 2011 e il 2012, quando l’agenzia aveva ripetutamente abbassato il racing del nostro Paese, provocando le ire dell’allora Presidente del Consiglio Mario Monti. Per i magistrati della Procura pugliese si sarebbe trattato di una “destabilizzazione dell'immagine, del prestigio e degli affidamenti creditizi dell'Italia sui mercati finanziari nazionali ed internazionali” tesa a influenzare gli equilibri di mercato. Il pm (in Aula con la cravatta tricolore) ha ripetuto tale linea nella sua requisitoria, mentre vale la pena di ricordare come né Bankitalia, né il Governo si siano costituiti parte civile (a differenza di quanto fatto da alcune associazioni a difesa dei consumatori).

I giudici hanno respinto l’impianto accusatorio, accogliendo la tesi di S&P, che nella sua linea difensiva ha sempre difeso la legittimità del proprio operato, sostenendo di aver agito in conformità con i rilievi della Banca d’Italia e di altre agenzie. L'agenzia ha poi rilasciato un comunicato ufficiale a commento della sentenza: "La decisione di oggi conferma in modo inequivocabile come in tutti questi anni la società sia stata oggetto di illazioni fantasiose. Finalmente è stata resa giustizia alla società e a ognuna delle persone che quotidianamente lavorano con onestà e competenza professionale".

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