Site: “Decapitato uno dei due ostaggi giapponesi in mano all’Isis”
Sarebbe stato decapitato uno dei due ostaggi giapponesi sequestrati dai miliziani dello Stato Islamico: a 24 ore dalla data ultima per il pagamento del riscatto, fissato in 200 milioni di dollari, uno dei due ostaggi è stato ucciso. Lo rende noto il Site, il portale di monitoraggio statunitense che tiene sotto controllo le attività online dei jihadisti. La vittima sarebbe Haruna Yukawa, il contractor rapito dall'Isis e tenuto sotto sequestro insieme al giornalista e amico Kenji Goto. Sull'esecuzione sarebbe stato diffuso un video, al momento al vaglio degli esperti nipponici: le immagini mostrerebbero Goto Jobo dire che anche lui sarà decapitato se Tokyo non otterrà dalla Giordania la liberazione di Sajda al-Rishawi, donna detenuta da Amman perché condannata per l’attentato ad un hotel della capitale che nel 2005 causò 38 vittime.
Proprio stamattina il governo giapponese aveva garantito che non si sarebbe arreso mai "nella sua lotta per salvare la vita dei due ostaggi nipponici nelle mani dell'Is". Il giorno dopo la scadenza dell'ultimatum dei miliziani, il viceministro degli Esteri, Yasuhide Nakayama, aveva assicurato l'impegno dell'esecutivo dalla Giordania, dove sta coordinando gli sforzi e intavolando trattative coi terroristi: "E' un percorso molto difficile quello per ottenerne il rilascio, malgrado vi siano più strade", ha spiegato, "ci stiamo concentrando nel valutare più volte le informazioni ricevute. Non ci arrenderemo mai, li riporteremo a casa".
Nel pomeriggio è invece arrivata la notizia della decapitazione di uno dei due ostaggi, il contractor Haruna Yukawa. A quanto pare a motivare la scelta dei miliziani sarebbe stato il rifiuto da parte del Giappone di prendere in considerazione il pagamento del riscatto: una linea di condotta condivisa anche da Stati Uniti e Regno Unito.
