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Decapitato nel bosco, la figlia: “Tradita da mio cugino, non hanno trovato la testa”

Non trova pace, Daniela Crocco, una dei due figli di Albano, ammazzato nel bosco della frazione Craviasco di Lumarzo. La donna punta il dito contro il cugino, indagato per l’omicidio: “Ci ha traditi”.
A cura di Biagio Chiariello
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“Sino a quando non sarà ritrovata la testa di mio padre e non gli daremo una degna sepoltura e ottenuto giustizia con l'arresto di chi l'ha ucciso in modo così efferato non avremo pace”. A parlare è Daniela Crocco, figlia di Albano, l'uomo decapitato nel bosco di Craviasco, frazione di Lumarzo, nell'entroterra di Genova, la settimana scorsa. Le indagini, così come le ricerche della testa del padre, vanno avanti: per ora c’è un solo indagato: Claudio Borgarelli, figlio della sorella di Albano e cugino di Daniela. Ed è da lui, ha detto la donna, che “mi sento tradita due volte: noi non siamo solo parenti, ma anche amici, perché condividiamo l’hobby del treeking con i cani. Quando venivo a Craviasco, uscivo sempre nel bosco con lui”.

Borgarelli si dichiara innocente, pur ammettendo che c’erano stati dei diverbi con lo zio. “E’ una storia di 5 anni fa – dice Daniela, come riportato dal Secolo XIX – da allora mio padre e Claudio non si sono parlati. Papà si aspettava che gli chiedesse scusa, come avrebbe dovuto fare un nipote dopo averlo fatto denunciare dalla Forestale. Anche perché mio padre non aveva buttato rifiuti tossici, ma solo detriti, e non era il caso di chiamare la Forestale” spiega la donna.

La figlia di Albano si dice però delusa anche dalla zia, sorella del padre: “Lei e suo figlio il giorno che abbiamo trovato mio padre ammazzato sono stati gli unici familiari che non sono venuti ad abbracciarci. E dire che mio padre si era battuto più di tutti affinché il nonno concedesse a Claudio il terreno dove ha costruito la villetta, una casa tirata su poco alla volta e anche grazie a papà che spesso lo aiutava nei lavori. Ora voglio solo giustizia”. Daniela ricorda anche il giorno della notizia della scomparsa del padre: “Ero in macchina a Genova, e la prima cosa che feci fu chiamare Claudio (Borgarelli, ndr), che ha la casa nel bosco, ma non rispose e non mi richiamò”.

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