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De Luca, interviene l’Antitrust: “Doppio incarico incompatibile”

L’Autorità garante della concorrenza e del mercato ha sancito che le cariche di sindaco di Salerno e di sottosegretario ricoperte da De Luca sono incompatibili.
A cura di Antonio Palma
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Nuova tegola sul Sindaco di Salerno Vincenzo De Luca, dopo la testa di maiale sotto casa e le indagini della magistratura per abuso d'ufficio, oggi per lui è arrivato anche l'altolà dell'Antitrust. L'Autorità garante della concorrenza e del mercato, infatti, ha decretato l'incompatibilità della carica di sottosegretario alle Infrastrutture e ai trasporti con quella di sindaco di Salerno. Il provvedimento, che ha anche respinto la richiesta di proroga del termine di conclusione del procedimento presentata dallo stesso De Luca pochi giorni fa, è stato pubblicato sul sito dell'Authority e inviato ai presidenti del Senato e della Camera e sarà notificato al sindaco e al consiglio comunale di Salerno. L'Agcm ha così ribadito una condizione ben chiara  a molti e cioè che le due cariche ricoperte sono incompatibili e che  De Luca deve scegliere tra una delle due. Secondo Authority infatti il giuramento prestato da De Luca il 3 maggio scorso come sottosegretario fa scattare l'incompatibilità, perché "i titolari di cariche governative non possono ricoprire la carica di sindaco in un comune con più di 5000 abitanti".

"Non può essere condivisa la tesi sostenuta nelle memorie difensive, secondo la quale, in assenza delle deleghe, alla vicenda in esame andrebbe riconosciuto uno status d'incompatibilità solo potenziale, ma non ancora effettiva" spiegano dall'Agcm, aggiungendo che al contrario, si deve ritenere che "l'attribuzione delle deleghe da parte del ministro sia un atto successivo e non necessario per l'acquisizione della funzione, non suscettibile, pertanto, di escludere l'effettività dell'incarico né di sollevare il titolare dall'obbligo di rispettare i divieti introdotti dalla legge sul conflitto di interessi". Smontata dunque la difesa di De Luca che appena ieri si era rivolto a Enrico Letta e al ministro Maurizio Lupi spiegando: "Non mi stanno facendo un piacere, sono l'unico vice ministro, esponente meridionale, che dopo sette mesi è ancora privo di deleghe. Bisognerebbe solo applicare la legge". Ora De Luca ha 60 giorni di tempo dalla notifica del provvedimento per fare ricorso al Tar del Lazio oppure 120 giorni per un ricorso straordinario al Presidente della Repubblica.

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