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Ddl omofobia rinviato, M5S chiede le dimissioni della Presidente Boldrini

Dopo il rinvio della seduta a causa degli scontri nella maggioranza, botta e risposta tra i deputati del M5S e la presidente Boldrini che difendeva la scelta dell’Aula di sospendere l’esame.
A cura di Antonio Palma
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Bagarre questa mattina alla Camera dei deputati dove si discuteva dell'esame della legge contro l'omofobia e la transfobia. La seduta è stata sospesa e riprenderà nel pomeriggio alle 16 come richiesto dalla presidente della commissione Giustizia, Donatella Ferranti, per consentire al comitato dei nove di superare le difficoltà nella maggioranza di governo e di mettere a punto un testo condiviso. Contro la decisione dell'Aula di Montecitorio che ha anche respinto la richiesta della Lega Nord di riportare il testo in commissione Giustizia, si sono schierati i deputati del Movimento Cinque stelle che hanno attaccato la Presidente Laura Boldrini. In particolare il deputato 5 stelle Cristian Iannuzzi ha chiesto le dimissioni della Boldrini accusandola di non essere imparziale. "Se non riesce ad esserlo si dimetta" ha tonato Iannuzzi  in Aula durante la discussione del provvedimento sull'omofobia scatenando le proteste degli altri schieramenti. A difendere la terza carica dello stato sono stati sia gli esponenti di Pdl e Pd sia quelli di Sel, partito in cui è stata eletta la Boldrini.

Lo scontro in Aula era iniziato già alla ripresa dei lavori quando è arrivata un richiesta di breve sospensione nel momento in cui sarebbero dovute iniziare le votazioni sugli emendamenti. Il problema è che tra Pd e Pdl non vi è accordo tanto che uno dei  co-relatori Antonio Leone del  Pdl ha rassegnato le sue dimissioni. Le opposizioni si sono opposte alla sospensione ma la maggioranza ha votato compatta. Riccardo Nuti del M5S ha quindi accusato "Questa richiesta dovrebbe essere inaccettabile. Se non ci sono accordi tra i partiti si discute in Aula, alla luce del sole, e non in stanze segrete, questa è la casa della buona politica". La presidente Laura Boldrini però ha replicato piccata: "Nella casa della buona politica è l'Aula che decide con una votazione" scatenando le ire del Movimento.

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