DDL Diffamazione, il testo base: i blog sono salvi e nessuno andrà in carcere

Ancora una modifica al ddl sulla diffamazione. Il giorno dopo le dimissioni della relatrice Silvia Della Monica che avevano costretto a bloccare i lavori, Pd e PdL hanno trovato l'accordo su un nuovo testo base, approvato dalla commissione Giustizia del Senato e presentato dal presidente della stessa commissione Filippo Berselli del Popolo della Libertà. Tutti i gruppi, tranne Api di Rutelli e Lega, ma compreso l'Idv, hanno votato a favore. Tutti gli altri emendamenti (presentati da Idv, Api e dal democratico Vincenzo Vita) sono stati ritirati e verranno ripresentati all'esame dell’Aula martedì prossimo. Berselli si dice «molto soddisfatto, il mio testo è passato senza modifiche» ha detto Berselli. «E' probabile- aggiunge – che con gli apporti migliorativi di alcuni senatori il testo in aula potrà essere ulteriormente migliorato»Poi ha precisato che ulteriori interventi potranno riguardare probabilmente questioni marginali e di coordinamento.

Il testo base – In quest'ultima versione del cosiddetto"Salva Sallusti" sono stati evidenziati punti fondamentali come il tetto massimo per la sanzione pecuniaria per i giornalisti colpevoli di diffamazione a 50 mila euro e l'abolizione del carcere. Per quanto riguarda la rettifica, l'obbligo è rimasto, con la pubblicazione "senza commento" in quotidiani e periodici e nelle relative edizioni telematiche. Rettifica che va pubblicata "con lo stesso rilievo e nella medesima collocazione" dell'articolo ritenuto diffamatorio, ma gratuitamente. In caso si mancata pubblicazione è prevista una multa dagli 8 ai 16 mila euro. Nel testo non c'è riferimento al cosiddetto "bavaglio", riguardante i blog e i siti online non espressioni di testate cartacee e i libri.