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Ddl Boschi: nuovi senatori ratificati dai consigli regionali, accordo sull’articolo 2

Il senato approva l’emendamento all’art. 2 in materia di riforma del senato anche con i voti della minoranza Pd. Compromesso sull’elezione dei futuri senatori.
A cura di Antonio Palma
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Dopo le polemiche dei giorni scorsi e la bagarre di venerdì tra insulti sessisti denunciati dai 5 Stelle, contestazioni e urla, Palazzo Madama oggi è tornato a riunirsi per discutere del ddl Boschi in materia di riforme costituzionali in primis quello del senato della Repubblica. I senatori infatti sono stati chiamanti ad approvare l'articolo 2 del disegno di legge Boschi, uno dei più discussi e che riguarda l'elezione dei nuovi senatori, approvato con 160 sì, 86 no e un astenuto. Poco prima è stato approvato anche l'emendamento a firma Anna Finocchiaro che recepisce l'accordo di maggioranza sull'elettività del futuro Senato. I sì sono stati 169, i contrari 69 e gli astenuti 3. Il nuovo provvedimento prevede una via di mezzo tra l'attuale Senato elettivo e quello di rappresentanza territoriale composto da sindaci e consiglieri regionali. L'emendamento infatti introduce un passaggio centrale secondo il quale i nuovi senatori saranno ratificati dai consigli regionali locali sulla base di listini ricavati dalle indicazioni degli stessi elettori. La procedura del meccanismo dovrà poi essere messa a punto da un provvedimento ad hoc.

Il provvedimento è fondamentale anche per gli equilibri interni alla maggioranza visto che è stato sottoscritta anche dalla minoranza dem e votato in aula anche dai senatori Pd che si erano sempre opposti al ddl boschi. Finocchiaro ha rivendicato il successo pur sottolineando che il lavoro resta ancora lungo. "Cosa vieta che l'elettore si trovi due schede, una per l'elezione del consigliere regionale e una per il senatore. Tanti modelli sono possibili, uno non è praticabile: il listino bloccato. Ma ci possono essere le preferenze o i collegi uninominali tanti quanti sono i senatori da eleggere" ha spiegato infatti la senatrice, aggiungendo: "È necessario dunque che questo accordo trovi spazio nelle norme transitorie, ed è evidente che l'articolo 39 non può non essere modificato per doppia conforme: si introduca nel nuovo testo una modifica fondamentale. Il governo lavori su una modifica chiara e inequivocabile, che fughi ogni dubbio, evitando inerzie o peggio furbizie". Anche la minoranza Dem conferma: "Sull'articolo 2 sì, c'è stato un compromesso ma nella Costituzione vanno i principi non le specificazioni delle leggi elettorali ed è evidente che deve seguire in tempi rapidi una legge elettorale coerente con questi principi".

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