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Danza: Elisabetta Terabust compie 70 anni con l’assillo della perfezione

Oggi si festeggia un importante compleanno: l’etoile e poi direttrice delle maggiori compagnie di balletto Elisabetta Terabust compie settant’anni ricchi di successi.
A cura di Massimiliano Craus
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Tra le tante figure della scena del secondo Novecento incombe senz'altro Elisabetta Terabust, nata a Varese settant'anni fa ma figlia legittima della scuola di danza del Teatro dell'Opera di Roma. Artista poliedrica sin dagli esordi, ha scalato la carriera in seno al Costanzi capitolino entrando nella compagine di balletto nel 1964 per poi diventarne prima ballerina solo due anni dopo. Nonostante fosse un profilo già pronto per il grande salto, da ballerina non ha mai lesinato sforzi nella formazione, confrontandosi con le scuole francesi d'importazione russa di Rosella Hightower e Marika Besobrasova, ferme restando le basi della scuola italiana di Attilia Radice. Da lì Elisabetta Terabust ha attirato a sé le attenzioni dei migliori ensemble d'Europa, interpretando i ruoli principali del repertorio classico con un'incredibile serie di successi al fianco di partner mai dimenticati. Soprattutto con il Festival London Ballet che dal 1973 l'ha incoronata etoile riservandole l'alloro di Tersicore per tecnica ed interpretazione di primissima fattura. La tradizione classica ottocentesca del balletto fu nelle sue corde con le eccellenti interpretazioni di "Giselle", della trilogia di Piotr Ilich Ciaikovskij "La Bella addormentata", "Lo Schiaccianoci" ed "Il Lago dei cigni", senza dimenticare i vari "Coppelia" e "Romeo e Giulietta". E proprio in quegli anni, nel biennio 1969-1970, le furono assegnati due tra i più prestigiosi riconoscimenti quali il "Premio Positano" e "Le Noci d'Oro" di Lecce, a dimostrazione che già allora non era affatto sfuggita alla critica l'esuberante Elisabetta della danza italiana.

Elisabetta Terabust, al di là del classico e della scena

"Elisabetta Terabust. L'assillo della perfezione" di Emanuele Burrafato
"Elisabetta Terabust. L'assillo della perfezione" di Emanuele Burrafato

Al di là degli incredibili successi di cassetta del repertorio classico, Elisabetta Terabust si distinse da subito anche sul versante contemporaneo della coreografia, interpretando alcuni tra i titoli maggiori quali "Les Biches" di Bronislava Nijinska, "Estri" e "Jeux" di Aurel Milloss, "Apollon Musagete" di George Balanchine, "Notre dame de Paris" e "Charolot danse avec nous" di Roland Petit, autore innamorato perso della bellissima e passionale Elisabetta, senza dimenticare "Ai limiti della notte" di Amedeo Amodio e ben due titoli di Glen Tetley quali "Greening" e "Sphinx". Questi sono solo una minima parte del repertorio personale di una delle interpreti con maggior temperamento sulle scene di quel tempo, divenuta a giusta ragione direttrice della sua scuola di danza natia del Teatro dell'Opera di Roma nel 1990. Preambolo di una lunga stagione di direzioni artistiche in lungo e largo per le compagnie di balletto del Teatro Alla Scala di Milano, del MaggioDanza di Firenze e del Teatro di San Carlo di Napoli prima di tornare nuovamente al Ballo scaligero. Una carriera ricca di successi, suggellati dalla pubblicazione dell'ultima biografia in suo onore, edita Gremese, a firma di Emanuele Burrafato dal titolo inequivocabile "Elisabetta Terabust. L'assillo della perfezione", giusto per sintetizzare il marchio di qualità dell'etoile di Varese. Del resto verba volant, scripta manent.

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