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Danza: auguri a Giselle che oggi compie centosettantacinque anni

Oggi si festeggia il compleanno del balletto romantico per eccellenza Giselle, coreografato per il Teatro dell’Opéra di Parigi da Jean Coralli e Jules Perrot sullo spartito di Adolph Adam il 28 giugno 1841.
A cura di Massimiliano Craus
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Giselle: Roberto Bolle e Svetlana Zakharova, Ph. Marco Brescia
Giselle: Roberto Bolle e Svetlana Zakharova, ph. Marco Brescia

Con Giselle entriamo di diritto nella storia del repertorio di balletto romantico, giusto nove anni dopo la prima rappresentazione del ballet blanc La Silfide di Filippo Taglioni del 1832 a Parigi. Con La Silfide cambiò definitivamente la librettistica e la coreografia divenne figlia legittima del proprio tempo culturale ed artistico. Filippo Taglioni propose in scena le punte, i tutù bianchi e gli eterei personaggi alati a dimostrazione coreutica della superiorità femminile al cospetto dell'errabondo uomo di quei tempi. L'incapacità di amare dell'allora protagonista James lo condusse alla perdita delle propria donna amata Effie e dell'inafferrabile silfide. Da lì August Bournonville nel 1836 realizzò una migliore rivisitazione di quel soggetto appannaggio della Sylphiden danese, ancora oggi interpretata in tutto il mondo. E cinque anni dopo, in quel 28 giugno 1841, andò in scena per la prima volta la Giselle mai più abbandonata da coreografi, ballerini, pubblico e critica ormai da centosettantacinque anni ai piedi della povera Giselle.

Dove e quando è nata Giselle?

Giselle: Svetlana Zakharova, ph. Luciano Romano
Giselle: Svetlana Zakharova, ph. Luciano Romano

Il libretto a sei mani di Giselle è uno degli esempi maggiori di letteratura per danza, con le firme di Jules de Saint-Georges, il poeta Theophile Gautier e Jean Coralli a sostegno culturale della coreografia a quattro mani del duo Jules Perrot ed ancora di Jean Coralli, sullo spartito del compositore Adolph Adam. Una cornice impreziosita ulteriormente dalla prima rappresentazione messa in scena al Teatro dell'Opéra di Parigi proprio il 28 giugno del 1841, con la Giselle di Carlotta Grisi, l'Albrecht di Lucien Petipa, la Myrtha di Adele Dumilatre e l'Hilarion di Simon, tutto scenografato da Pierre Ciceri ed i costumi di Paul Lormier. La genesi di Giselle risale ad un libro sulla Germania scritto dal poeta Heinrich Heine sulla storia pietosa degli spiriti vaganti ed infelici chiamati Villi. I due atti voluti da Theophile Gautier sono diametralmente opposti, raffiguranti la storia terrena della protagonista Giselle, malata di cuore e d'amore per il suo Loys, con il secondo atto definito bianco per le stesse caratteristiche mutuate dal secondo atto de La Silfide di cui sopra. Il librettista Theophile Gautier si innamorò perdutamente della prima ballerina Carlotta Grisi ma ne sposò la sorella Ernesta per ripiego, con una serie di storie d'amore legate al personaggio magico di Giselle quale Fanny Elssler sin dal 1844. Parigi fu tuttavia la casa materna di questo balletto, assegnando di fatto alla capitale francese lo scettro di teatro e città romantica per eccellenza.

Quante Giselle in giro per il mondo

Giselle: Teatro dell'Opera di Roma, ph. Yasuko Kageyama
Giselle: Teatro dell'Opera di Roma, ph. Yasuko Kageyama

La storia della contadinella malata di cuore ha fatto davvero il giro del mondo, toccando più volte i cinque continenti in queste centosettantacinque primavere. Ferme restando le firme originali dei librettisti di Jules de Saint-Georges, Theophile Gautier e Jean Coralli, dei coreografi Jules Perrot e Jean Coralli e delle musiche di Adolph Adam, Giselle è stata interpretata da tutte le più importanti ballerine di ogni epoca. Dalle primissime Nathalie Fitz-James a Fanny Cerrito, dalle altre ottocentesche Marfa Muraveva ad Elena Andrejanova prima di passare al novero delle etoile del Novecento calatesi di volta in volta nel ruolo più romantico dell'intero repertorio di balletto. Pensiamo ad Anna Pavlova, Tamara Karsavina, Olga Spesivceva, Alicia Alonso, Natalia Makarova, Galina Ulanova, Yvette Chauviré, Rosella Hightower, Carla Fracci e le ultime dive del panorama russo in continua evoluzione. Ma forse proprio l'italiana Carla Fracci resta l'ultima vera interprete del titolo, sia per l'aspetto artistico che per quello fascinoso delle rappresentazioni che l'hanno vista protagonista in scena per anni. Fino alla rivoluzionaria Giselle del coreografo svedese Mats Ek, realizzata nel 1982 per la compagine di Birgit Cullberg, in cui nel secondo atto bianco ambienta il balletto in un manicomio popolato non dagli spiriti vaganti immaginati dal romanziere Henrich Heine ma da degenti del nosocomio psichiatrico in rigoroso bianco, tra cui anche il malcapitato protagonista Albrecht.

Giselle di Mats Ek
Giselle di Mats Ek
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