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Danni causati dal cellulare, nuova sentenza a Firenze e condanna per l’Inail

Una sentenza, dopo quella del tribunale di Ivrea, mette in relazione lʼuso del cellulare con danni al nervo acustico. Il caso è quello di un addetto alle vendite che per 10 anni ha usato il telefono per diverse ore al giorno.
A cura di Susanna Picone
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A pochi giorni dalla storica sentenza del tribunale di Ivrea che ha riconosciuto un nesso tra l'uso scorretto del cellulare e lo sviluppo di un tumore al cervello, anche quello di Firenze ha riconosciuto il collegamento tra l’uso non corretto del telefono e l’insorgere di una malattia al nervo acustico. Della nuova sentenza ha parlato l’avvocato Paolo Maresca che insieme al collega Dario Zangara ha difeso il lavoratore ammalato. Si tratta di un addetto alle vendite che per motivi di lavoro per oltre dieci anni ha trascorso due o tre ore al giorno al telefono. Il Tribunale di Firenze, proprio come nel caso di Ivrea, secondo quanto ha spiegato il legale ha condannato l’Inail a corrispondere una rendita da malattia professionale al lavoratore. Il perito nominato dal tribunale e quello scelto dal lavoratore danneggiato hanno confermato, ha detto ancora l’avvocato, “l’elevata probabilità di una connessione tra l’uso del telefono cellulare e la malattia insorta”, scientificamente definita un neurinoma dell’ottavo nervo cranico. Ora sarà necessario attendere 60 giorni per conoscere le motivazioni della sentenza.

Il caso di Ivrea – Nel caso di Ivrea, per l'Inail è arrivata la condanna a corrispondere una rendita vitalizia da malattia professionale al dipendente di una azienda cui è stato diagnosticato il tumore dopo che per quindici anni ha usato il cellulare per più di tre ore al giorno senza protezioni. “Non voglio demonizzare l'uso del telefonino, ma credo sia necessario farne un uso consapevole”, ha detto da parte sua Roberto Romeo, il dipendente a cui il Tribunale di Ivrea ha riconosciuto una rendita vitalizia da malattia professionale accogliendo il ricorso dei suoi legali.  “Ero obbligato ad utilizzare sempre il cellulare per parlare con i collaboratori e per organizzare il lavoro – ha raccontato -. Per quindici anni ho fatto innumerevoli telefonate anche di venti e trenta minuti, a casa, in macchina. Poi ho iniziato ad avere la continua sensazione di orecchie tappate, di disturbi all'udito. E nel 2010 mi è stato diagnosticato il tumore. Ora non sento più nulla dall'orecchio destro perché mi è stato asportato il nervo acustico”.

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