57 CONDIVISIONI
video suggerito
video suggerito

Danneggiato il murale di Zerocalcare per il partigiano Giuseppe Prono. Troppo comunista?

Il murale realizzato da Zerocalcare per ricordare l’uccisione del partigiano Giuseppe Prono è stato danneggiato. Una bottiglia piena di vernice bianca è bastata per riportare l’attenzione su una polemica che nei mesi scorsi aveva spaccato l’opinione pubblica. All’epoca della sua realizzazione era stato percepito come “troppo comunista”, per via di quella stella rossa proprio al centro del disegno. Oggi, il murale appare danneggiato da una mano sconosciuta, ma forse non del tutto estranea a quelle polemiche.
A cura di Federica D'Alfonso
57 CONDIVISIONI
Immagine

Era solo questione di tempo, probabilmente. Il murale intitolato al partigiano Giuseppe Prono, realizzato dal famoso fumettista Zerocalcare, è stato danneggiato: qualcuno ha riempito una bottiglia di vetro di vernice bianca, e l'ha scagliata contro il muro. Un gesto semplice da fare. Ma di grande, grandissimo significato. Soprattutto perché molti, quel murale, proprio non lo digerivano. "Troppo comunista", per via di quella grande stella rossa lì, al centro. Il murale era stato realizzato lo scorso giugno su una parete di Montanaro, nel torinese, in memoria del partigiano Giuseppe Prono, fucilato dai nazifascisti a Ceres, l'8 marzo del 1944: già dal marzo 2013 si pensava al progetto, ed era stata presentata domanda per effettuare il murale commemorativo in occasione del settantesimo anniversario della Liberazione.

Il murale, interamente autofinanziato dai collettivi che hanno partecipato alla sua realizzazione, era stato al centro delle polemiche già dalla sua ideazione: nel bozzetto presentato all'epoca dal Comitato "Restiamo Sani", che ha partecipato al progetto, si specificava a chiare lettere che il disegno avrebbe potuto "subire delle piccole variazioni, che non ne cambieranno le caratteristiche principali che sono ampiamente delineate". Il primo aprile il sindaco Giovanni Ponchia autorizza la realizzazione del murale, ma subito fa un passo indietro quando si accorge dell'entità della variazione. Troppo ideologica, troppo rossa. Il collettivo milanese WolksWriterz che ha realizzato il disegno dichiara di aver inserito la stella per due motivi: uno di tipo artistico, l'altro, molto più importante, di tipo storico. Il rosso "spezza" la monotonia del colore blu prevalente nel disegno, ma soprattutto: quella stella vuole ricordare l'appartenenza di Giuseppe Prono alle Brigate Garibaldi.

Il sindaco contesta immediatamente la stella rossa, in quanto "è un simbolo che non unisce ma divide i cittadini", e richiede il ripristino del disegno come appariva nel bozzetto originale. Chiede che la stella venga rimossa "perché sono arrivate tante lamentele. L'opera è stata autorizzata per onorare la memoria di un nostro giovane concittadino che è morto per la libertà di tutti. Invece qui qualcuno vuole spaccare il paese che io devo amministrare. Non si può restare fermi ai conflitti di 70 anni fa. Dobbiamo guardare al futuro". Subito sui social sono apparsi messaggi sulla questione:

Immagine

Guardare al futuro e agire in nome della legalità forse, secondo alcuni, significa cancellare il passato, i suoi simboli scomodi ed una memoria che, seppure negata, esiste. Giuseppe Prono era partigiano, garibaldino, e si, comunista. La stella è un simbolo che appartiene alla sua memoria dunque, la stessa memoria che con questo lavoro s'intendeva ricordare. Un'idea perfettamente espressa anche dallo stesso Zerocalcare, in seguito alle polemiche:

Per me quella stella non tradisce il senso del mio disegno, sta anche nella bandiera della brigata Garibaldi di cui faceva parte. La storia è quella, e rispettarla significa ricordarla in tutte le sue parti, non estrapolarne dei pezzi per mettere d'accordo tutti.

Passano poco meno di due mesi, e il gesto che nel desiderio di molti forse era presente ma taciuto, viene compiuto. Molte sono le opere di street art che vengono danneggiate ogni giorno, è impossibile pensare di poter tutelare disegni che sono sotto gli occhi e le mani di tutti, certo. Ma in questo caso la questione, forse, si allontana un po' dal semplice danneggiamento materiale, e dovrebbe portare a riflettere sul rapporto ancora problematico che conserviamo con il passato: perché questo, per quanta vernice bianca si possa versare, esiste, e agisce anche un po' sul nostro presente.

57 CONDIVISIONI
autopromo immagine
Più che un giornale
Il media che racconta il tempo in cui viviamo con occhi moderni
api url views