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Daniele Fulli, gay ucciso a Roma: fermata una persona, ha confessato

La Squadra Mobile di Roma ha fermato una persona nell’ambito delle indagini sulla morte del giovane parrucchiere omosessuale il cui corpo è stato trovato due giorni fa sugli argini del Tevere alla Magliana.
A cura di S. P.
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Update 11.20 – Ha confessato le proprie responsabilità nel corso di un interrogatorio davanti al pubblico ministero, Andrea Troisio, 32 anni, la persona fermata questa notte dagli agenti della Squadra Mobile di Roma con l'accusa di aver ucciso Daniele Fulli. Lo ha riferito – fa sapere l’agenzia Agi – il capo della squadra mobile di Roma, Renato Cortese. Troisio è stato fermato questa notte nella comunità di recupero per tossicodipendenti nel quartiere della Magliana dove viveva da tempo: è noto alle Forze dell'ordine per precedenti legati alla droga, rapina e guida in stato di ebbrezza. Avrebbe ammesso di  aver colpito Daniele Fulli con un punteruolo che ha poi gettato nel fiume Tevere. Il movente dell’omicidio sarebbe passionale.

Il caso della morte di Daniele Fulli, giovane parrucchiere omosessuale ritrovato senza vita a Roma, potrebbe essere a una svolta. Gli agenti della Squadra Mobile della Capitale hanno fermato una persona nell’ambito delle indagini sul caso del 28enne, che è stato ritrovato senza vita il 7 gennaio sugli argini del Tevere alla Magliana. Daniele Fulli era scomparso da casa qualche giorno prima, l’ultima volta era stato visto la sera di sabato 4 gennaio alla Magliana. Quando è stato ritrovato senza vita, gli investigatori hanno notato sul cadavere del giovane due piccoli fori, uno dietro la nuca e l’altro all’inguine, che secondo il medico legale potrebbero essere stati provocati da un punteruolo. Da quanto si apprende, la persona fermata si trova negli uffici della Squadra Mobile in attesa di essere interrogato.

“Ciao Daniele, vogliamo la verità” – Secondo Fabrizio Marrazzo, portavoce del Gay center, prima di essere ucciso il giovane sarebbe stato sequestrato e torturato. Solo in un secondo momento il cadavere di Daniele sarebbe stato trasportato lungo il Tevere. Marrazzo ha parlato di una dinamica che “risulta simile a quella degli altri 35 omicidi rimasti insoluti tra gli anni 90 e i primi anni 2000”. “Ciao Daniele, vogliamo la verità. I tuoi amici”, così recita uno striscione che sarà affisso giovedì sera alle 21 in via di San Giovanni in Laterano, a Roma, per ricordare il ragazzo ucciso. L’iniziativa è del Gay Center, l’associazione di cui Daniele Fulli era uno dei volontari, e della Gay Street, comunità che il parrucchiere frequentava abitualmente.

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