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Dalla Camera ok a missione navale dell’Italia in Libia: ecco cosa faranno i nostri militari

Ok ad ampia maggioranza della Camera dei deputati alla missione navale in Libia. No del MoVimento 5 Stelle, Di Battista: “Governo balneare, senza nessuna credibilità”.
A cura di Redazione
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Via libera della Camera dei deputati alla risoluzione sulla missione banale a supporto della Guardia Costiera libica, avallata qualche giorno fa dal Consiglio dei ministri. Dopo un rapido dibattito parlamentare, infatti, i voti favorevoli sono stati 328, i contrari 113, mentre gli astenuti sono stati 22.

L’obiettivo della missione è quello di “fornire supporto alle forze di sicurezza libiche per le attività di controllo e contrasto dell’immigrazione illegale e del traffico di esseri umani mediante un dispositivo aeronavale e integrato da capacità ISR {Intelligence, Surveillance, Reconaissance)”. Le forze armate italiane si occuperanno di proteggere e difendere i mezzi della Guardia Costiera libica “che operano per il controllo/contrasto dell’immigrazione illegale, distaccando, una o più unità assegnate al dispositivo per operare nelle acque territoriali e interne della Libia controllate dal Consiglio presidenziale / Governo di Accordo Nazionale (GNA) in supporto a unità navali libiche”. In più, i nostri militari avranno il compito di collaborare con i libici “per la costituzione di un centro operativo marittimo in territorio libico per la sorveglianza, la cooperazione marittima e il coordinamento delle attività congiunte”. Non è escluso che l’Italia lavori per “il ripristino dell’efficienza degli assetti terrestri, navali e aerei, comprese le relative infrastrutture, funzionali al supporto per il contrasto dell’immigrazione illegale”. Il costo complessivo della missione è stimato in 35 milioni di euro.

Critiche dal MoVimento 5 Stelle, sì di Forza Italia

Durissima la critica del MoVimento 5 Stelle, espressa in Aula da Alessandro Di Battista: “Non possiamo votare a favore di una missione arrabattata, che non possiamo avallare. Votiamo contro perché non c’è certezza delle regole di ingaggio, non si sa chi guida la missione, né le acque di competenza e non possiamo in questa fase avallare ennesimo l'intervento spot”. Per il deputato del MoVimento 5 Stelle quello di Gentiloni è “un Governo balneare senza alcuna credibilità” e le responsabilità di una situazione disastrosa sono da ricercarsi negli anni passati, con il contributo decisivo di Napolitano, “il massimo responsabile dei disastri commessi in Italia negli ultimi anni”.

No anche di Arturo Scotto, di Mdp: “Ritengo un tragico errore che il Parlamento avalli la Missione di supporto navale in Libia […] In un quadro di forte instabilità della Libia, la copertura giuridica che la sostiene risulta fragile, fragilissima. Trae origine dalla lettera del premier Al Serraj del 23 luglio in cui chiede un supporto italiano nelle acque libiche per contenere l'immigrazione clandestina. Lettera che il Parlamento non ha potuto leggere, ad eccezione del Copasir. Quale ragione ha indotto la secretazione della richiesta di aiuto del governo libico? Non se ne comprendono le ragioni, e rappresenta un pericoloso precedente.”

Sì invece di Forza Italia, con Brunetta che ha spiegato: “Solo per senso di responsabilità voteremo sì alla risoluzione di maggioranza sulla Libia. Senso di responsabilità che ha sempre caratterizzato Forza Italia rispetto alle missione all'estero. Noi vogliamo stare vicini ai nostri militari, ai nostri marinai. Senso di responsabilità dopo i disastri compiuti dal governo Renzi-Gentiloni sulla vicenda tragica dei migranti, dopo l'aver assunto come impegno che tutti gli sbarchi avvenissero in Italia”.

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