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Dal testamento biologico alla terapia del dolore: ecco i 10 diritti del malato

Il “manifesto dei diritti del malato” è stato proposto ieri durante lo Ieo day organizzato dal professor Umberto Veronesi.
A cura di Davide Falcioni
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L'Istituto Europeo di Oncologia – guidato dal professor Umberto Veronesi – ha stilato un decalogo di diritti del malato ieri, in occasione dello Ieo day 2013: "Oggi – hanno spiegato i relatori – il malato è uno stakeholder del sistema della sanità, della cura e della diagnosi. Il rapporto medico-paziente si deve riconfigurare non solo sui doveri del medico e gli obiettivi della ricerca, ma anche sui nuovi diritti del malato, che lo IEO ha per la prima volta ha riunito in un decalogo". Per questo, spiega Veronesi, è giunto il momento di attuare una rivoluzione etica: "Da una medicina paternalistica, dove è il medico che prende tutte le decisioni che riguardano il paziente, bisogna passare a una medicina dei diritti, che metta finalmente il malato al centro delle cure". Ecco, dunque, i dieci "diritti del malato" codificati ieri.

1: Cure scientificamente valide – "Può sembrare un principio ovvio, ma sono ancora numerosi in Italia gli episodi come il famoso caso Di Bella. Terapie senza una validazione scientifica. Di Bella era un bravo medico in buona fede, ma applicava cure prive di sperimentazione". 

2: Cure sollecite – "Per eliminare le liste d'attesa, negli istituti oncologici, l'Italia dovrebbe applicare il modello francese. Dovremmo avere non 8 o 9 istituti oncologici, ma 30, su tutto il territorio nazionale". 

3: Possibilità di una seconda opinione – "Chiedere il parere di un altro medico non deve essere vissuto come un'offesa al medico curante". 

4: La privacy – "Come in albergo: chi andrebbe a dormire con uno sconosciuto? Nell'ospedale deve valere lo stesso principio". 

5: Conoscere la verità sulla malattia – "Una verità che va sempre raccontata con umanità, senza terrorizzare il paziente. Perché una cosa è la verità diagnostica, un'altra la verità prognostica. E noi medici siamo i primi a non avere certezze. E può anche capitare, raramente, la regressione spontanea della malattia". 

6: Essere informato sulle terapie – "Le cure devono essere spiegate con calma, in modo comprensibile. Non affidandosi semplicemente alla modulistica burocratica del "consenso informato", fatto solo per difendere il medico da possibili grane legali".

7: Rifiutare le cure – "Lo prevede l'articolo 32 della Costituzione. Chi non vuole essere curato ha il diritto di non farsi curare. Al medico il compito di una mediazione intelligente, che permetta magari di accettare le cure se non in toto almeno in parte". 

8: Esprimere le volontà anticipate – "Il cittadino temendo di non avere domani la possibilità di esprimersi deve poter rifiutare, anticipatamente, una condizione di vita artificiale, come lo stato vegetativo".

9: Non soffrire – "È un'importante svolta culturale, quella dell'ospedale senza dolore. Oggi abbiamo per fortuna farmaci validi, come la morfina, che consentono di evitare inutili sofferenze". 

10: Rispetto e dignità – "È il diritto fondamentale che condensa un po' tutti gli altri nove. Dignità vuol dire anche avere un ospedale aperto, dove i parenti possano entrare e uscire liberamente, senza l'umiliante "ora di visita", con l'infermiera che a un certo punto manda tutti fuori. Perché è ovvio che il malato, per guarire, ha soprattutto bisogno, per motivi psicologici, della vicinanza dei suoi cari".

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