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Dal notaio al barista, ecco la “Roma Ladrona” dell’evasione fiscale

Un fenomeno che riguarderebbe praticamente tutte le attività professionali nella Capitale: dagli avvocati ai commercialisti, fino ai medici, ingegneri e architetti. E’ “un andazzo senza fine” scrive Il Tempo.
A cura di B. C.
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Dal notaio che ha intascato 4 milioni di euro frodando l’erario ai titolari degli stabilimenti di Ostia fino agli architetti. E’ la Roma dell'evasione fiscale quella raccontata da Il Tempo. “La vera ‘Roma ladrona’ appare nascondersi dietro le dichiarazioni al fisco, al punto che nel solo 2013 sono state proposte all’Agenzia dell’entrate per il recupero a tassazione 7 miliardi 662milioni 649mila 477 euro di imposte evase e 484 milioni 225 euro di Iva (Imposta valore aggiunto) non versata”. I nuovi dati sono quelli proposti dal Comando provinciale della Guardia di finanza di Roma, alla guida del generale Ivano Maccani, che ha da tempo intrapreso una battaglia contro il fenomeno, sempre più dilagante, dell’evasione fiscale. Gli investigatori si sono adeguati ai tempi che corrono, e compiono accertamenti sempre più mirati. Nel loro mirino sono finite praticamente tutte le categorie professionali, dagli avvocati ai commercialisti, fino ai medici, ingegneri, architetti e altri liberi professionisti come, appunto, il notaio di cui sopra.

Ivan Cimmarusti racconta una realtà che appare quasi sconcertante:

C’è il notaio «evasore totale» ai Parioli che in un anno ha intascato ben 4 milioni di euro, o il panificatore di Torre Vecchia, con punti vendita sparsi in tutta la Capitale, che invece ha «occultato» 7 milioni 500mila euro. Poi, in tema estivo, ci sono gli stabilimenti balneari di Ostia, che in 14 casi hanno evidenziato dieci gravi irregolarità fiscali. La vera «Roma ladrona» appare nascondersi dietro le dichiarazioni al fisco, al punto che nel solo 2013 sono state proposte all’Agenzia dell’entrate per il recupero a tassazione 7 miliardi 662milioni 649mila 477 euro di imposte evase e 484 milioni 225 euro di Iva (Imposta valore aggiunto) non versata.

Il caso più emblematico è quello del notaio:

I militari hanno ricostruito tutto il giro d’affari del pubblico ufficiale, compiendo accertamenti a tappeto sui conti correnti e scoprendo che non vi era alcun tipo di documentazioni amministrativo-contabile. In sostanza, il notaio si era intascato 4 milioni di euro di proventi non dichiarati, oltre a 350mila euro di Iva riscossa regolarmente dai clienti, ma mai versata”.

Non solo professionisti comunque, ma anche i bar non scherzano: a Roma su 898 controlli sono emerse situazioni illecite in 528 casi. E andando verso il mare, ad esempio ad Ostia, la situazione non migliora: su 14 controlli ben 10 lidi hanno evidenziato delle irregolarità fiscali.

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