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Dal Governo via libera ai “richiami vivi” per la caccia. Associazioni animaliste sul piede di guerra

Con 22 voti favorevoli e 18 contrari le Commissioni Ambiente e Industria del Senato hanno approvato il testo del Governo che consente l’uso dei “richiami vivi”, ovvero piccoli uccelli migratori che ne attirano altri, che poi vengono cacciati.
A cura di D. F.
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Le Commissioni Ambiente e Industria del Senato hanno approvato, con 22 voti favorevoli e 18 contrari, il testo del Governo che consente l'uso dei "richiami vivi", ovvero piccoli uccelli migratori che ne attirano altri, che poi vengono cacciati. La pratica è stata approvata malgrado il parere contrario dell'Europa e malgrado centinaia di migliaia di cittadini abbiano nelle ultime settimane firmato petizioni indignate. Le associazioni animaliste denunciano: "Determinante il cambio di posizione del Governo, che cedendo alle pressioni dei senatori filo venatori, ha in extremis modificato il testo originale del decreto 91 che prevedeva il divieto di cattura e la limitazione della detenzione dei richiami vivi".

Cabs, Enpa, Lac, Lav, Lipu-birdlife Italia, Oipa e Wwf Italia parlano di "una delle pagine più penose degli ultimi anni”. "Determinante, inoltre, il voto dei senatori del Pd, che con le encomiabili eccezioni di Laura Puppato e Monica Cirinnà, hanno votato compatti, su indicazione di partito, a sostegno di una delle pratiche più violente e subdole a danno degli uccelli selvatici". "Si tratta di una delle pagine più penose degli ultimi anni, sotto il profilo del buon governo, della considerazione della natura, del riguardo ai cittadini italiani e del rispetto per le regole comunitarie – dichiarano le associazioni – Il Presidente Renzi e il Governo italiano entrano in Europa, per il semestre di Presidenza, con l’eredità di una procedura di infrazione aggravata, un deferimento alla Corte di Giustizia che da ieri è più vicino e con il fardello vergognoso della tortura legalizzata a milioni di piccoli uccelli migratori. Tuttavia non è finita qui. Lavoreremo senza un attimo di sosta perché l’Europa punisca duramente l’arroganza italiana e la barbarie dei richiami vivi sparisca definitivamente dalla storia del nostro Paese".

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