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Dal G20 tristi conferme: ripresa incerta, Italia ancora in recessione

Mario Draghi e Pier Carlo Padoan confermano dubbi e timori sulla ripresa. E il Fmi avverte: “Serve contribuire alla creazione di nuovi posti di lavoro”.
A cura di Redazione
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La conclusione dei lavori del G20, che si è tenuto a Cairns (in Australia), è stata caratterizzata da una serie di interventi che hanno confermato tutte le perplessità degli osservatori internazionali su una rapida e felice uscita dalla crisi economica dei Paesi dell'Eurozona e la persistenza dei rischi di un'ulteriore caduta di alcuni settori produttivi. In sostanza, la sensazione (confermata ovviamente nel documento finale redatto dai relatori del G20) è che sussistano forti rischi per l'economia globale e che senza interventi rapidi ed incisivi non è da escludersi un ulteriore peggioramento della situazione. Deciso in particolare il monito di Christine Lagarde, direttrice generale del Fondo Monetario Internazionale, che ha spiegato come per combattere la deflazione sia necessaria una volta e ha confermato la necessità di "promuovere politiche economiche che contribuiscano a una ripresa più forte e alla creazione di posti di lavoro".

Dello stesso tenore l'intervento di Mario Draghi sulla questione della ripresa (anche se sulla deflazione e sugli interventi da adottare Fmi e Bce non sono proprio allineati, così come vanno segnalate le distanze fra Federal Reserve e autorità europee), con la preoccupazione per indicatori che riflettono miglioramenti "modesti", "meno fragili" ma allo stesso tempo non sufficienti ad autorizzare eccessi di ottimismo. Lettura sostanzialmente condivisa anche dal ministro dell'Economia e delle Finanze Pier Carlo Padoan, che ha ribadito la necessità di continuare nel percorso delle riforme, constatando che "l'Europa cresce meno nel mondo e l'Italia cresce meno in Europa". Da qui l'ammissione, anche se mediata da una prospettiva di crescita nel medio periodo: "L'economia italiana è ancora in recessione, tecnicamente parlando, a causa della crescita negativa, ma questa sta finendo e ci aspettiamo una crescita positiva a partire dal prossimo anno".

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