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Da stasera “La bohème” festeggia 120 anni in scena al Teatro di San Carlo di Napoli

Torna a Napoli “La bohème” di Giacomo Puccini, con la regia di Francesco Saponaro e le scene di Lino Fiorito. 120 anni fa la prima direzione dell’allora ventinovenne Arturo Toscanini.
A cura di Massimiliano Craus
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"La bohème", ph. Luciano Romano
"La bohème", ph. Luciano Romano

L'occasione era imperdibile ed il Teatro di San Carlo di Napoli non se l'é lasciata sfuggire. Il titolo è di quelli tra i più amati dal grande pubblico dei melomani, pucciniani e non, e le celebrazioni dei centoventi anni passati dalla prima rappresentazione torinese del Teatro Regio del primo febbraio 1896 hanno un certo appeal. E così riecco in scena al Massimo partenopeo "La bohème", peraltro rappresentata per la prima volta da queste parti proprio un paio di mesi dopo la prima assoluta diretta dall'allora ventinovenne Arturo Toscanini.

Del resto il libretto di Giuseppe Giacosa e Luigi Illica ha anche costituito il debutto sulle scene del Teatro di San Carlo di Luciano Pavarotti il 23 febbraio 1964 e di Ruggero Raimondi (nel ruolo del filosofo Colline) il 18 marzo 1967, proprio a dimostrazione della forte attrazione reciproca tra il titolo ed il teatro. L'opera è infatti una delle più rappresentate al Massimo napoletano, tanto che ad oggi se ne contano circa sessanta edizioni per un totale di quasi seicento recite sempre seguite con un'appassionata e numerosa partecipazione dal pubblico. E così ci ritroviamo di nuovo in scena con una veste nuova, da stasera al 21 dicembre per un totale di cinque repliche dirette per la prima volta sul podio sancarliano da Valerio Galli, originario proprio nella terra del grande compositore lucchese. Il suo debutto nel mondo dell'opera avvenne nel 2007, a soli 27 anni, con l'altro capolavoro pucciniano "Tosca" fino a ricevere successivamente anche il 42° "Premio Puccini" alla carriera.

La nuova regia de "La bohème" di Francesco Saponaro sospesa tra Parigi e Napoli

"La bohème", ph. Luciano Romano
"La bohème", ph. Luciano Romano

L'opera in quattro quadri su libretto di Giuseppe Giacosa e Luigi Illica, liberamente tratto dal romanzo "Scènes de la vie de bohème" del 1851 di Henry Murger è la seconda opera in cartellone per la stagione 2016/2017 del Lirico di Napoli. In questa nuova produzione viene ripresentata nella versione registica di Francesco Saponaro, con le scene e i costumi di Lino Fiorito e il disegno luci di Pasquale Mari. E proprio l'evoluzione scenografica è una delle chiavi di volta di queste rappresentazioni, così come spiega lo stesso regista Francesco Saponaro.

"La bohème" è una delle più note creazioni del teatro lirico di tutti i tempi, un capolavoro assoluto del melodramma. L’opera, tutta immersa nello scontro universale tra arte e vita, affronta un tema di profonda attualità: la tragedia della giovinezza che sfiorisce in un contesto sociale di indigenza e degrado. Con Lino Fiorito, che firma le scene e i costumi di questa Bohème, abbiamo deciso di ambientare l’opera a partire da una pedana dalla forte inclinazione che ricorda da una parte i tetti di Parigi e dall’altra i tetti di Napoli. Lo spazio scenico guarda in realtà ad una Parigi lontana, appena appena accennata dal tratto lieve di un fondale dipinto, con i toni sfumati del pastello, dove i protagonisti restano sospesi tra cielo e terra nella vertigine architettonica di un obliquo destino, così simile alle nostre vite.

"La bohème" di questa produzione sancarliana avrà la voce del soprano Irina Lungu per Mimì, che si alternerà con Olga Busuioc, mentre il poeta Rodolfo avrà la voce di Francesco Demuro e Giordano Lucà, Musetta sarà interpretata da Ellie Dehn e Carmen Romeu, il ruolo di Marcello è affidato ad Alessandro Luongo e Bruno Taddia, Schaunard è Giulio Mastrototaro, il filosofo Colline è interpretato da Andrea Concetti e Alessandro Guerzoni, nel doppio ruolo di Benoît e Alcindoro sarà impegnato Matteo Ferrara.

"La bohème", ph. Luciano Romano
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