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Da Botticelli a Monet: i capolavori più belli ispirati alla Primavera

Molti artisti si sono ispirati alle atmosfere di rinascita tipiche della Primavera: da Botticelli fino a Claud Monet, la storia dell’arte è ricca di riferimenti simbolici alla stagione che è appena iniziata.
A cura di Federica D'Alfonso
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Sandro Botticelli, Primavera (1482), Galleria degli Uffizi, Firenze
Sandro Botticelli, Primavera (1482), Galleria degli Uffizi, Firenze

Oggi arriva la Primavera. Tempo di fioritura e rinascita, questa stagione risveglia la natura per prepararla al caldo voluttuoso dell'estate: da sempre simbolo un nuovo inizio, la Primavera ha ispirato, con i suoi colori e le sue atmosfere soavi, tantissimi artisti. Dal Rinascimento agli anni Venti del Novecento, il più delle volte la Primavera ha assunto l'aspetto di giovani e bellissime donne: ma per ogni artista questa stagione ha avuto un significato diverso. Ecco cinque dei più bei quadri dedicati al tempo primaverile.

La Primavera secondo Manet

Edouard Manet, Le Printemps (1881)
Edouard Manet, Le Printemps (1881)

Per Edouard Manet, la Primavera è una giovanissima donna parigina, alla moda nel suo vestito a fiori e con il suo ombrellino, e con la sua bellezza fresca e innocente. Questa tela fu esposta al Salon di Parigi nel 1882, insieme al famosissimo “Il bar delle Folies-Bergère”, e nell'idea iniziale doveva andare a comporre un ciclo di stagioni. Ma Manet non lo ultimò mai: iniziò soltanto l'Autunno, mentre Estate e Inverno non vennero mai realizzati. Questo piccolo gioiello è stato uno dei dipinti di Manet più costosi mai venduti: nel 2014 Christie's lo ha aggiudicato per ben 65 milioni di dollari al J. Paul Getty Museum di Los Angeles, che è divenuto così il maggior museo con le opere del maestro fuori dalla Francia.

Gli Albicocchi in fiore di Van Gogh

Vincent Van Gogh, Albicocchi in fiore (1888)
Vincent Van Gogh, Albicocchi in fiore (1888)

Mentre si trova ad Arles Van Gogh viene rapito dalla bellezza degli alberi da frutto in fiore, tanto da dipingere ben quattordici tele. Mandorli, peschi e albicocchi sono i soggetti preferiti di una pittura soave, fatta di rosa e bianco, che molto ricordano i bellissimi paesaggi della pittura giapponese. In questo periodo infatti, Van Gogh si appassiona sempre di più alle stampe orientali: ma arrivato ad Arles le abbandonerà, ammettendo di aver trovato un paesaggio naturale e reale ricco di spunti per la sua pittura.

La Primavera più famosa: Botticelli

Particolare della Primavera di Botticelli
Particolare della Primavera di Botticelli

Con la Primavera di Botticelli ci si trova di fronte uno dei quadri simbolo del Rinascimento italiano. La scena è ambientata nel leggendario giardino delle Esperidi, e l'azione sembra svolgersi da destra verso sinistra: Zefiro, il vento di primavera, rapisce la ninfa Clori, che dopo l'atto d'amore rinasce come Flora, la primavera stessa. Al centro della scena troviamo Venere, simbolo dell'amore che presiede ogni cosa, mentre una danza di ninfe perpetua il movimento incessante della vita e delle stagioni. Come molte altre opere di questo periodo, il quadro nasconde molteplici significati simbolici ancora non del tutto svelati: i ricchi riferimenti mitologici e neoplatonici si intrecciano con la storia, restituendo un capolavoro unico di complessità filosofica senza pari.

Primavera e art nouveau: Alfons Mucha

Dal ciclo delle Quattro Stagioni, la Primavera (Alfons Mucha)
Dal ciclo delle Quattro Stagioni, la Primavera (Alfons Mucha)

La figura femminile riveste un'importanza fondamentale anche nell'arte di Mucha: un simbolo sensuale, che nel ciclo delle Quattro Stagioni si carica di un fascino “nuovo” con le sue donne vestite di leggeri drappi dal gusto neoclassico e i colori carichi ed eleganti. La Primavera di Mucha è una figura armoniosa, dai lunghi capelli rossi, intenta a suonare uno strumento musicale.

La Primavera impressionista di Monet

Claude Monet, Primavera (1872)
Claude Monet, Primavera (1872)

Anche la Primavera impressionista di Claude Monet veste i panni di una giovane donna: in questo caso, la modella per questa tela dipinta dal 1871 è la sua prima moglie, Camille Doncieux. Lo scenario è quello domestico della loro abitazione nel piccolo villaggio di Argenteuil: la donna siede nel suo giardino, intenta nella lettura di un libro, ed è circondata dal verde intenso del prato che si confonde con quello degli arbusti. Il quadro si trova oggi al Walters Art Museum di Baltimora.

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