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Da Andy Warhol al rapimento Moro: 70 anni di Polaroid, la madre di tutti i selfie

Il 21 febbraio del 1947 nasceva la prima Polaroid, con cui si affermò l’idea della fotografia istantanea e la possibilità di avere tra le mani un’immagine stampata pochi secondi dopo lo scatto. Dalla mania di Andy Warhol di fotografare i suoi ospiti al rapimento Aldo Moro: breve storia di un pilastro della cultura del Novecento.
A cura di Redazione Cultura
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Le Polaroid di Andy Warhol
Le Polaroid di Andy Warhol

Il giorno in cui fu commercializzata, nei negozi statunitensi, andò subito esaurita. La prima Polaroid nasceva oggi settant'anni fa, il 21 febbraio del 1947. Una rivoluzione senza precedenti. Dopo aver scattato, bastava esporre la fotografia alla luce ed eccola, pronta dopo pochi istanti. Tutto era nato qualche anno prima, nel 1943, nella mente del genio dei brevetti Edwin Herbert Land, che inventò la Polaroid per accontentare la richiesta di sua figlia di vedersi subito dopo lo scatto. E così Land inventò la macchina fotografica che all'inizio portava proprio il suo nome, Land Camera, che solo in seguito divenne la Polaroid.

Con la Polaroid si affermò l'idea della fotografia istantanea, la possibilità di avere tra le mani un'immagine stampata pochi minuti dopo lo scatto. È in questa tecnologia che si è annidato per decenni il germe che avrebbe poi spalancato la porta alla foto digitale. La prima Polaroid apparve in commercio soltanto nel 1948, raggiungendo il picco di vendite negli anni Settanta, il modello più venduto in assoluto, infatti, resterà la SX-70.

La foto istantanea nella storia dell'arte

Immagine

Ma chi ha fatto della Polaroid una vera e propria icona del secondo Novecento, è stato l'inventore della Pop-art, Andy Warhol. L'artista americano è stato un appassionato e grande utilizzatore delle fotografie istantanee. Come è noto, non c'era ospite in casa Warhol che non fosse fotografato davanti alla parete del suo studio. Da quegli scatti sono nate alcune delle più importanti serigrafie "pop" del grande artista.

Polaroid e rapimenti: Aldo Moro e non solo

Aldo Moro nel covo delle Brigate Rosse
Aldo Moro nel covo delle Brigate Rosse

Il massimo punto di espansione della Polaroid, però, ha coinciso anche con l'utilizzo frequente da parte dei rapitori (frequentissimi negli anni Settanta) per esibire la prova dell'ostaggio tra le loro mani. Indimenticabile fu il caso di Aldo Moro, ritratto nella sua prigionia, dai brigatisti che inviavano le sue immagini per testimoniare il fatto che fosse ancora in vita. Immagini potenti e drammatiche, che sono rimaste nel nostro immaginario.

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