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Cyberspionaggio, Occhionero si difende: “Non ho commesso alcun reato”

In attesa dell’interrogatorio di convalida, Giulio Occhionero, tramite il proprio legale, si difende dalle accuse e sostiene di non aver mai commesso alcun illecito.
A cura di Charlotte Matteini
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fratelli arrestati

Nell'occhio del ciclone da ieri mattina, quando la Polizia Postale ha rivelato l'esistenza di una rete di cyberspionaggio che, attraverso l'installazione di un malware denominato Eyepyramid sui computer di svariati politici, imprenditori e istituzioni pubbliche, da anni monitorava e carpiva dati sensibili e notizie riservate gestita da due fratelli romani di 46 e 49 anni, questa mattina Giulio Occhionero, uno dei due fratelli arrestati, ha deciso di difendersi attraverso il proprio legale  di fiducia, l'avvocato Stefano Parretta: "Il mio assistito nega di aver fatto attività di spionaggio, i server all'estero li aveva per lavoro, gli indirizzi che aveva sull'agenda sono indirizzi che possiamo avere tutti noi sul computer", ha spiegato il difensore, aggiungendo: "Oggi risponderà alle domande del gip, ha alcune cose da chiarire: questa è una vicenda ancora tutta da scrivere e lui nega di aver fatto alcunché di illecito".

L'inchiesta è ancora alle fasi preliminari, ma ha già provocato un vero e proprio terremoto politico nonché la rimozione del capo della Polizia Postale Roberto di Legami, che ha condotto finora la delicata inchiesta, perché, stando a indiscrezioni, avrebbe sottovalutato la portata della vicenda e non avrebbe provveduto a informare il Dipartimento di Pubblica sicurezza. Nel corso della mattinata Giulio e Francesca Maria Occhionero, al momento detenuti nel carcere Regina Coeli di Roma, saranno sottoposti all'interrogatorio di convalida.

Secondo le prime informazioni fornite ieri dalla Polizia Postale, risultano spiati dalla presunta rete creata dai due fratelli Occhionero numerosi politici tra cui il governatore della Banca Centrale Europea Mario Draghi, il senatore a vita Mario Monti, l'ex presidente del Consiglio Matteo Renzi, l'ex Governatore della Banca d'Italia Fabrizio Saccomanni, l'ex comandante Generale della Guardia di Finanza, Saverio Capolupo, Piero Fassino, Paolo Bonaiuti, Mario Canzio, Vincenzo Fortunato, Fabrizio Cicchitto e Ignazio La Russa. Ci sarebbe inoltre l'ex presidente della Regione Campania Stefano Caldoro e il senatore Domenico Gramazio, l'ex ministro Brambilla e Daniele Capezzone. Nel database sono stati inoltre trovati domini di importanti società private o enti istituzionali come: Istruzione.it, Gdf.it, Banca d'Italia.it, Camera.it, Senato, Esteri, Tesoro, Interni, Regione Campania, Regione Lombardia, Cisl, UniBocconi.

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