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Crotone, violenta rissa al bar: ucciso a coltellate un 16enne

Un ragazzino di 16 anni, Maycol Catizone, è stato ucciso con due coltellate al termine di una lite scoppiata per futili motivi in un bar a Isola Capo Rizzuto. Fermato il presunto omicida.
A cura di Susanna Picone
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Un ragazzino di sedici anni è stato ucciso al termine di una lite, a quanto pare scoppiata per futili motivi, in un bar a Isola Capo Rizzuto, in provincia di Crotone. La vittima, Maycol Catizone, è stato ammazzato con due coltellate e altri due giovani sono stati feriti in modo lieve. Successivamente i carabinieri hanno fermato il presunto omicida, C. P., un uomo di 31 anni. Il drammatico episodio è accaduto ieri sera in piazza Roma, davanti al bar Romania Style. Sul posto sono arrivati i carabinieri della Tenenza di Isola e i sanitari della Pet, la postazione di emergenza territoriale del 118 gestita dagli operatori della Misericordia.

La prima ricostruzione – Secondo una prima ricostruzione dei carabinieri del Comando provinciale di Crotone, il presunto aggressore avrebbe avuto una lite con un ragazzo del gruppo di cui faceva parte anche Maycol Catizone. Ne è nata una rissa nel corso della quale il 31enne avrebbe colpito e ferito con una coltellata un ragazzo. L’uomo è quindi uscito fuori dal locale dove avrebbe sferrato altri fendenti, due dei quali hanno raggiunto il 16enne al torace e al fianco, e ferito un altro ragazzo. La giovane vittima è morta durante il trasporto in ospedale sull'ambulanza della Misericordia. Il bilancio complessivo della serata di violenza a Isola Capo Rizzuto è di un morto e tre feriti. I giovani feriti sono stati curati all’ospedale civile di Crotone.

Il presunto aggressore fermato dopo una breve fuga – Dopo la rissa l'aggressore è scappato ma la sua identità è stata presto svelata dalle immagini del circuito di videosorveglianza acquisite dai carabinieri. I militari dell'Arma sono riusciti a rintracciarlo dopo qualche ora in un'abitazione disabitata in uso alla madre del ricercato nei mesi estivi. Da quanto si è appreso, per agevolare la fuga del figlio, la donna aveva consegnato ai carabinieri un mazzo di chiavi sbagliate. Alla fine, il presunto aggressore è stato trovato in quella casa sotto un cumulo di materassi. Nel frattempo si era cambiato e aveva buttato gli abiti che indossava durante la rissa.

Il sindaco: “Fare mea culpa” – “Mettiamoci assieme per evitare che episodi del genere possano ripetersi in futuro. Serve il senso di appartenenza a un territorio, il dovere civico di progredire per lasciare un futuro migliore a chi vivrà dopo di noi”, queste le parole del sindaco di Isola Capo Rizzuto Gianluca Bruno, che, sul suo profilo Facebook, ha commentato quanto accaduto ieri sera e per esprimere vicinanza alla famiglia del giovane Maycol. “La degenerazione – ha detto il sindaco – sta nel fatto che si è perso il dialogo nelle famiglie, si è smarrito ‘lo stare insieme e socializzare, si è perso il senso di appartenenza ad una comunità, essere di Isola Capo Rizzuto! Bisogna fare tutti mea culpa per quanto accaduto. E non pensiamo che non riguardando direttamente noi, possiamo stare tranquilli”.

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